mercoledì 31 marzo 2010

c'è chi fa outing, io preferisco fare indooring

Non ho molto da dire in questi giorni.
Ho più voglia di ascoltare, stare all'aria aperta, respirare, conoscere, toccare.
Mangiare il gelato.

Troppa umanità, spesso, non la capisco e non la comprendo.
Sempre più spesso.
Quindi, in maniera pregiudiziale - lo ammetto -, la interpreto e la tengo a distanza. E mi restano dentro certe frasi.. "I discorsi intelligenti non servono con gli stupidi. Tanto non li capiscono".

(mi crogiolo nella mia silenziosa INTOLLERANZA)

lunedì 29 marzo 2010

arancio blu di ieri sera

Sono questi i miei bagliori preferiti
questa luce del tramonto arancio blu
con il vento che c'è oggi
questo vento io lo amo
ti trascina dove pensi (poi-dopo-a cose fatte) che mai arriverai
ma è là che voglio stare
un foglio di quaderno
appena aperto dimenticato
ma graziato dalla corrente
lo rapisce, mi cattura
se riesci ad afferrarlo nella caduta a precipizio
ci puoi leggere.

domenica 28 marzo 2010

"Qui non serviamo alcolici"

La Romagna.. che luogo straordinario!!
Le migliori vacanze degli anni '90, sull'Appennino, a girar nei boschi della Campigna, a mangiar focaccia calda col rosmarino e la mortadella alle 6 del mattino, dopo la nottata dei bar.. perchè l'usanza era quella.
Giro dei bar, dalle 6 del pomeriggio alle 6 della mattina, tutti quelli del versante, dal Grottino all'Ernest, da Albert al Verme Club. Roba da lasciarci il fegato sul bancone.
Il bello è che in quei posti, se vai al chiosco di piadine al pomeriggio, trovi un cartello appeso fuori che, oltre alle  farciture per la piada, - la migliore è sempre squaquerone e rucola - ti annuncia  
"QUI NON SERVIAMO ALCOLICI".
E subito sotto, una lista lunga 35 cm con non so quanti tipi di birre: in bottiglia da 33cl, 66 cl, in lattina e, guardaguarda, anche alla spina. Ne ho  dedotto che in Romagna la birra non è considerata un alcolico.
Ma non è di questo che volevo parlare..
Mi concentrerei su certi personaggi.
Tipo Nevio, detto il bradipo. Che ogni tre per due lo incontravi in stampelle o con un braccio ingessato; provatevi voi a guidare sui tornanti con in corpo un birrificio! Lui, secondo me, l'aveva presa come sfida personale. Quindi, vacci di malto che stasera riesco a prendere la curva senza uscir fuori strada!! mai riuscito, purtroppo e gli è sempre andata bene che non arrivava nessuno dall'altra parte. Ora il Nevio è sposato, ha due figlie che sono un amore e ha pure smesso con tutti i bar (ma non con quella media rossa che ha dato lo stesso colore di capelli alle bimbe, però solo una dopo cena, intendiamoci!)
Tipo la Nisca, bella lei, morbida, con scollature audaci per quel suo seno rosa e sodo, stava dietro al bancone. C'era sempre la ressa al bancone, tutti uomini.. vuoi non dargli torto? Pure a me a volte cadeva l'occhio su quel ben di dio così carnale!
Tipo il Ningia.. no, non Ninja, NINGIA.
Lui, beh.. mai visto sobrio. Birra in boccale nella mano destra, col braccio giù però che sembrava avesse un portachiavi a forma di.. Sempre pieno il bicchiere, la voce biascicata. Per seguirlo nelle circonvoluzioni vocali e mentali, dovevi anche tu raddoppiare il tasso alcolemico. Sennò ciaaaaoooo.
Il Ningia ha sempre avuto un ottimo carattere, si, forse un po' schivo (o schifo, a scelta) però tranquillo, pacato, sbronzo in pace insomma. Con qualche problema di vescica.. regolare a mezz'ora dalla chiusura dell'ultimo locale, lui doveva pisciare. Valutando la distanza da percorrere tra andare al bagno e rimanere al bancone, si abbassava la cerniera dei jeans e con un gran sorriso, si liberava del liquido in eccesso proprio lì, davanti a tutti, senza batter ciglio e, anzi, con soddisfazione.
Alla fine, Omar non c'ha più visto. Una mattina, stanco di dover pulire il suo piscio ogni volta, l'ha preso per la maglietta, l'ha scosso come uno shakeratore, schiumandogli la bionda come un bagnoschiuma nell'idromassaggio e gli ha urlato "Veh, stronsetto.. guarda che non sei a casa tua!! Non ce la fai ad arrivare al bagno, dio bo'??"
Faccetta di Ningia lo guarda, angelico e striscia le parole fin sul pavimento: "MMaa ormaaii l'hho ffaaattaaa.."

un regalo




sabato 27 marzo 2010

ci si incontra comunque

Ci siamo già conosciuti, secondo me.
Incontrati in passato.
Ma non come quel tizio che diceva " Come sei bella! Assomigli alla mia ragazza che è morta!"..
E' stato più come "Io nella mia vita precedente ero guardiana del faro".
Risposta "e io ero il faro".
Prima o poi, qualcuno ammetterà di essere stato un po' meno
che so,..cavatappi?

Esempio
Io nella mia vita precedente ero unagodipino.
"Bello. Profumato. Sempreverde."
Ma che hai capito? Ero un ago di Pino, il sarto..

venerdì 26 marzo 2010

giovedì 25 marzo 2010

Lavora, schiavo

e invece no. 

"La speranza è una trappola,
inventata da chi comanda"
M. Monicelli

mercoledì 24 marzo 2010

Brillano

Stamattina era tutto transennato, davanti al deposito della GTT, con quelle fasce bianco/rosse che svolazzano se non le fissi bene. Un paio di vigili, il personale in divisa fuori dallo stabilimento, quei 3 tram parcheggiati fuori, da quando ci passo (quindi almeno due anni). 
E poi le macchine dei carabinieri, e gli artificieri, e il trambusto, e quegli occhi nel traffico bloccato.
Un ATTIMO DI SGUARDI INNOCENTI
Un flash e il ricordo di quel due agosto del 1980, l'abbiamo scampata per un pelo passando a Bologna in treno il giorno prima. Circostanze favorevoli.
Ho la nausea, ora.
Di questo Stato ammalato di terrore, che si è comportato da padre pessimo, dimenticando di insegnare il senso civico, il senso etico e le regole del rispetto. Ed ora che invecchia ha paura dei suoi figli, stanchi, delusi, amareggiati.
I confini di ciò che è lecito per qualcuno si sono talmente allargati da soffocare ogni cosa.  Contano solo rigidi ideali di cemento e di odio, di ipocrisia e di egoismo, di stupidità e di ignoranza.
Ho pensato a Roberto Cota che dice di volere una centrale nucleare nel giardino di casa sua e ho pensato a chi gli risponde "beh, finchè è casa sua!!".. IDIOTI entrambi. Ma dove pensate di vivere? Sugli anelli di Saturno?? Io non è che non voglio il nucleare a casa Cota, non voglio proprio Cota sul mio pianeta, ma che dico.. nella galassia!!!.
Ho pensato alla CEI e a Bagnasco, a quante parole sulla vita, l'amore, la morte, la nascita.. senza averne cognizione materiale alcuna. E pure sulla cognizione spirituale sono titubante: perchè se fosse vero e se credessero anche solo a un terzo di ciò che predicano, non dovrebbero come minimo avere quel tantino di pepe al culo?
Ho pensato agli SGUARDI innocenti. E mi sono venuti in mente solo animali e bambini.
E i bambini, purtroppo, stanno diventando (o li facciamo diventare?) adulti così in fretta..

martedì 23 marzo 2010

codice a barre

"..Me lo fai un favore, amò?

Mi guardi un po' se qua dietro,
sul collo,
c'ho la data di scadenza?.."

domenica 21 marzo 2010

Precoce innamoramento fugace

Mi innamoro sempre di baci che non sono solo questione di labbra
quando insinui con garbo la lingua nei miei pensieri.
Mi innamoro sempre di occhiate sinistre
quando ti chiedo di spostarti al mio fianco, che mi impalli il panorama.
Mi innamoro sempre di mani nervose
quando con le dita accarezzi il bordo del bicchiere, sussultando.
Mi innamoro sempre delle tue gambe
quando pigramente le sposti, a cadenza regolare e lentissima.
Mi innamoro sempre di quell'abbraccio mancato
quando scegli di conservarlo per la prossima occasione.
"Stai a vedere che la prossima volta
non mi innamoro più.."
impossibile

venerdì 19 marzo 2010

goccioline

Delle storie e delle persone che incontro
amo anche e soprattutto le cose non dette
quei pensieri rimasti in sospeso
come l'umidità in bagno dopo una doccia bollente.

giovedì 18 marzo 2010

Lo squinternato e l'obbbbrobbrio vaccinato

Proprio lì, quelle strisce lì ma davanti al porto,
quelle del porto.
"Pavoni di grandezza inusitataaaaaa.."
Chi è, Battiato?   No, Kundera. No, Bollani che imita Kundera. No, Bollani che imita Battiato che si ispira a Kundera.

Pop corn e salatini, la cena dei campioni.
Sembri una mina vagante, attento alle pannocchie.
Va bene il pelo sullo stomaco, ma così non basta la moquette!!
ti ricordi la storia del tipo con la moquette nella roulotte, e il porco dentro la roulotte? si, dai, quello musicista, al Rossini, il tizio col cappello da texano..

Una volta sono andato a casa di uno che teneva un' iguana, me l'ha fatta vedere, lì attaccata al muro immobile; se le passi vicino però ti schiaffeggia con la coda.
Aspè, non muovere il mouse, devo guardare il salvaschermo.
Domani vado a trovare l'amica tossica.
No, no, no ti sbagli. Io rimango fedele alla linea.
Figurati se metto una cosa che mi ricorda Franz..

mercoledì 17 marzo 2010

Salute!

"vado via come uno starnuto"..

Mi è esploso l'armadio

Anche stavolta, colpa di quel maglione kamikaze.
Infili lui nell'armadio e si scatena il delirio..
jeans che si buttano ai tuoi piedi, vestiti che ti saltano al collo, un paio di sciarpe tentano di incaprettarti, magliette come meduse urticanti e gli slip.. anche quelli più sexy, diventano come ultracorpi pronti all'invasione.
L'istinto mi dice di girarmi e scappare, chiudermi la porta alle spalle.. è solo un incubo.
 Al mio ritorno, sarà tutto in ordine.. Cazzo. No! 
E' il mio armadio, non il vostro,
voi lo abitate,
 siete inquilini, parecchio indisciplinati e incapaci di amministrarvi.
Dobbiamo raggiungere un accordo definitivo.
Oggi

martedì 16 marzo 2010

MA PERCHE'????

ho dormito 3 ore
non ho fatto in tempo a far colazione
il gatto mi ha masticato, disintegrandola,  un'intera confezione di carta igienica 300 veli perchè deve "giuocare"
ho srotolato un intero rosario di bestemmie nei soli ultimi tre quarti d'ora
siamo schiacciati sul bus come acciughe in un barattolo
questo tizio alla mia destra non ha solo mangiato aglio, deve averlo incastonato sotto le ascelle
l'autista guida come se partecipasse a un rally, tanto che alcuni hanno cominciato a urlare cose tipo "20d3L!!!"
Tu mi telefoni, ORA, che il cellulare è sepolto nella borsa, ho il braccio destro bloccato da Van Helsing e il sinistro anosognosico (aggrappato all'apposito sostegno) che io credo, anzi no, so di possedere ancora ma non si muove, il braccio sinistro non è più.. mi chiami, insisti. Forse è importante, magari è successo qualcosa di grave.. se squilla ancora. Aspè, ce la faccio. Mano morta nella borsa, cerca, cerca, fazzoletti, penna, agendina, chiavi 1, chiavi 2.. altra penna, assorbente, beauty (perchè? perchè??? ma perchè???) eccolo, finalmente cellulare "si, pronto?".
"Pronto, buongiorno. Sono Laura della Minchiaphone. La chiamiamo per informarla che per un mese ha l'opportunità, con soli 15 euro, di attivare la nostra offerta MandaMMSatuttituttiancheaimortiINFINITY.. Le interessa?"

MA PEERCHEEE'????!!?

lunedì 15 marzo 2010

pulpiti

Quanti pulpiti
tanti preti
troppo peccatori
sono massoni
con le mani sporche
dentro le tonache
e scagliano pietre
con gli occhi al cielo
che la mira è deviata
dai misfatti
degli apostoli


domenica 14 marzo 2010

Lo rifacciamo?

Mi aspettavi seduto sulla panchina
 al sole, con quel caldo
ti spiavo mangiare il gelato
leccare velocissimo tutte le gocce, sciolto ormai.
Quel caldo..
Ridendo, ti ho abbracciato e mi hai imbrattata di stracciatella e
 nocciola,
con quel bacio e non ti staccavi più.
dai, lo rifacciamo di nuovo un pomeriggio appiccicoso?

sabato 13 marzo 2010

Che fine ha fatto Iachi?

Lo conoscono tutti in paese.
Addirittura il giornaletto mensile, distribuito gratuitamente di casa in casa, aveva indetto un sondaggio per eleggere il personaggio più popolare della città.. ecco, lui è arrivato primo. Prima della vigilessa gnocca che sta sempre davanti al comune, prima dell'edicolante della stazione, prima del Sindaco!!!
Iachi è un'istituzione, perchè a differenza del sindaco, c'è sempre; lo incroci per strada al mattino mentre vai in bici a lavorare, puoi trovarlo al binario 2 della stazione mentre aspetti il treno, c'è chi lo incrocia percorrendo in macchina la statale, più spesso ancora lo trovi al bar - il solito bar- dove si fa l'aperitivo serale con gli amici, e ti saluta, ci saluta, vi saluta.
Lo conoscono tutti, Iachi, perchè quando si apre la porta del bar, lui entra ed esclama con quella sua voce impastata,  "ti offro un caffè?" e poi ti chiede "ce l'hai una sigaretta?", mimando il gesto di fumare.
Non dorme mai, lui.
Sono gli psicofarmaci - lo sanno tutti perchè, dicono, Iachi non ci sta con la testa. E allora i servizi sociali si occupano di lui, così amorevolmente da procurargli qualche vestito usato, un pasto al giorno e tanti psicofarmaci.
Altrimenti fa cose strane, cose che non si spiegano, la gente si spaventa.
Quella mattina ad esempio alla stazione nessuno gli ha dato retta, lui non ha sbraitato nè si è offeso, ha cominciato a camminare lungo il binario e si è accasciato, afflosciato così, tutto d'un tratto. Il capostazione ha chiamato l'ambulanza mentre i pendolari lo guardavano senza alzare un dito, gli infermieri lo hanno caricato sulla barella, ma stava bene Iachi. TuttappostoAll'ospedale ha mangiato, bevuto e pure fumato..
Lo conoscono tutti  Iachi.
Di bocca in bocca passa la storia di un suo esaurimento nervoso, perchè la moglie ad un certo punto lo ha lasciato, lui ha perso il lavoro ed è rimasto solo.
Allora ha cominciato a camminare, di giorno, di notte, sempre. E a cercare parole, compagnia, caldo, conforto. E forse finge, forse no.
Perchè poi la verità è che nessuno lo conosce, Iachi.

venerdì 12 marzo 2010

sempre così

quant'è che ci conosciamo io e te?
boh, più o meno 12 anni..
e non si era detto già altre volte: niente più lacrime?
vero. (tira su col naso)
e allora perchè piangi?
..mi devono arrivare.. (piagnucola)
aah. Solo quello? (ridacchia)
boh, più o meno (tira su col naso e lacrima)
ok. Vuoi che ti preparo un caffè?
mmh (annuisce, si alza e prende una sigaretta)
ma non avevi smesso?
..
cheppalle si madevofumare potresti non farmi la paternale? (urlando istericamente)
aah già, ti devono arrivare.. quasi dimenticavo. forse una tisana  è meglio del caffè..
 (ride, prende l'accendino)
posso dirti solo un'ultima cosa?
sisi, certo.. cosa?
..la stai accendendo al contrario.. 

giovedì 11 marzo 2010

Un' amicizia liquida

Le domande da porsi sono tante, nel difficile, contorto ma stimolante rapporto uomo-donna.
Soprattutto dopo i 30 anni, quando dal mio punto di vista socializzare non è sinonimo di "voglio portarti a letto".. non lo è quasi mai stato, però anch'io come tanti ho avuto l'ormone frenetico come il diavolo della Tasmania. Quindi ci sta la botta e via, però patti chiari e poi dopo, forse, se era nei patti, amicizia lunga.
Ma quando si parte con altri presupposti, quando è chiaro in modo quasi assoluto che non mi stai solo fissando le tette ma stai anche decisamente ascoltando le mie parole e quando mi sento lusingata perchè ti accorgi del mio cervello, allora noti lui (il cervello)così bello e grigio e lo fissi, alternativamente al fondo schiena certo, ma chi si lamenta se noti entrambi.. perchè poi comunque, dopo la terza volta che ci vediamo, nonostante il bel parlare, le risate, la confidenza, tu a stento mi saluti?
Devo forse pensare che sei il marpione secolare perfetto, il paraculo da concorso, il bluffatore per eccellenza? Cioè che alla fine, stringi stringi,  volevi solo trombare?

Finale scontato

Sarebbe già la quinta volta questo mese; sbucano da chissà dove, nel cuore della notte, uno alla volta e si mettono a parlare tra loro a bassa voce, intorno al mio letto. Li riconosco ormai, potrei quasi chiamarli per nome, se solo sapessi i loro nomi.
Invece li distinguo per il suono delle voci, che sentite la prima volta avevano tutte qualcosa di fanciullesco, di bambino.. ora un po' mi spaventano. Ma chi sono questi e cosa vogliono da me?
Credo siano in sei. L'ultima volta fingendo di dormire, ho sbirciato, aprendo pochissimo gli occhi, e ho osservato le loro sagome. Sembravano davvero bimbi! La questione si fa sempre più inquietante.

Questa notte devo capire e, se necessario, liberarmene. Io non credo vogliano farmi del male però.. beh, insomma, disturbano il mio sonno.
Ho messo sotto al cuscino quel lungo coltello da cucina e sono pronta a tutto.
Notte. La stanza è buia, filtra solo poca luce dalla finestra che dà sulla strada ed ecco, li sento, arrivano.
Si piazzano intorno al letto, finalmente riesco a contarli: uno, due,.., sei. No! sono sette. Il più vicino borbotta piano qualcosa del tipo "c'è qualcosa di strano stas.." e decido di agire. Balzo in piedi, coltello nella mano destra ma ho fatto tutto troppo in fretta ho anche paura, il movimento del braccio è impacciato, con la lama affilata mi sfioro la guancia e caccio un urlo. Mollo il coltello, porto istintivamente le mani al viso e nello stesso istante si accende la luce.
In quel momento, guardandoli, capisco tutto.  Mi fissano sbigottiti,  preoccupati, allora piano piano faccio scivolare le mani per scoprire il volto, i sette fanno pure una faccina tutta scocciata e quello occhialuto con la barba esclama "Ehi, ma questa non è B-I-A-N-C-A-N-E-V-E!!!!"


nota personale
Il finale in origine prevedeva che la protagonista, bardata come un ninja, balzasse fuori dalle coperte e, con pochi rapidi fendenti, sgozzasse i sette senza farli neanche fiatare per poi, uno ad uno, tagliargli le teste e conservarle per organizzare scherzi di Carnevale ma anche usarle come posacenere.
Fottuti nanetti

mercoledì 10 marzo 2010

non scherziamo

Certe tue frasi piene di spirito
mi fanno il cuore flambè.
 

martedì 9 marzo 2010

L'aspirapolvere di ricordi

Hai deciso così ma senza avere un piano predefinito.
Giorno per giorno, via un pezzo..
Prima gli abiti. I suoi cappotti e giacche, svasati sui fianchi e stretti di spalle, in fantasie anni '70.
E secondo me l'hai fatto per l'odore; quando qualcuno se ne va, sparisce, si allontana, a patire, prima degli occhi,  è l'olfatto.  Sudore dolce mischiato a crema per il corpo e borotalco.
Poi le foto. Tutte in fondo all'ultima scatola, nascosta in fondo all'ultimo cassetto dell'ultimo mobile, nascosto dietro la porta dell'ultima stanza, in fondo al corridoio.
Io credevo fosse per il dolore della perdita. Sciocca che sono.. Egoismo allo stato puro. Tu eri, sei e rimarrai un uomo dal sangue spesso e nero, a forza di aspirare e stai pian piano soffocando, papà. Dovresti deciderti a svuotarlo, quel dannato aspirapolvere.

lunedì 8 marzo 2010

Mia sorella vende fiori....

Ecco.
Sapevo che avrebbe fatto una levataccia, tipo 4 del mattino, per arrivare in negozio presto.. Glielo chiedo sempre "ma che ci vai a fare alle 7 in negozio?". Lei mi guarda, con l'espressione tipica della sorella maggiore, e mi risponde "è l'8 marzo oggi, se non si vende in queste occasioni..".
Lo schifo della risposta lo sente pure lei, anche se io non dico mai nulla, il lavoro spesso non si sceglie e in momenti come questi (di merda, diciamolo pure) bisogna tirare a campare.
Comunque, mi diverto sempre, ma sempre sempre, a far capolino dalla porta quando la sento uscire di casa, a guardarla con l'aria di chi tornerà a dormire ancora un paio d'ore e a dirle con un sorriso da carogna:"Buona festa della donna, sorellina!!". Poi devo richiudere in fretta, guardare nello spioncino e seguire il suo labiale.."ma vaffanculo, và..".

domenica 7 marzo 2010

solo un morso

Mi diverto a giocare con la carta, a sfiorarla e stropicciarla fra le dita, ad annusarla, a strapparla con i denti.
Più ancora quando ci scrivo sopra.
Le parole accartocciate in bocca, immobili sulla lingua, si ammorbidiscono di saliva e poco poco mi restano lì aderenti al palato.
Alla fine scelgo se ingoiarle o sputarle.

sabato 6 marzo 2010

La cura

Paolo dorme così bene.
Ogni notte uguale, anche il sabato e la domenica, non c'è verso. Dorme sempre bene.
Sara guarda la sveglia. 3.40. CAZZO.
Lei e Paolo si conoscono da 10 anni, si frequentano da 9, convivono da 3. E non c'è mai stata occasione in cui Paolo non abbia dormito così profondamente alle 3.40 del mattino.
Sara invece si gira e si rigira, alza le coperte, le tira, sbadiglia e.. "non servirà a nulla". Insonnia da stress. Si alza, va in bagno, si guarda allo specchio e pensa a quanto pagherebbe per dormire.  La nuova cura è inutile, solo un gran mal di stomaco ma era previsto negli effetti collaterali. E poi quella crema all'aglio nelle tartine per cena, di sicuro non la sta aiutando.. e quello stronzo dorme!! ha un tritarifiuti al posto dello stomaco..
Sara si siede sul water. Avrebbe voglia anche solo di farsi una gran risata... uno scherzo, ecco. Si, si. La giornata potrebbe essere meno infame del previsto..

8.30
Paolo ha fatto suonare la sveglia almeno 15 volte prima di spegnerla, Sara ormai è fuori casa da 1 ora e mezza. Finalmente si alza, va in cucina per prepararsi l'orzo (mai caffè nella sua vita!) e vede un biglietto.
"la colazione è quasi pronta, mò.. ci vediamo più tardi. Bacio"
Mò sta x mostro..
A volte lo fa, Sara prepara già la giusta dose di orzo solubile e di zucchero nella tazza, con l'acqua nel pentolino solo da scaldare. Per questo la ama tanto!! e per gli scherzi, quei mille giochetti che gli prepara quando è di buon umore.
E' un rito la colazione di Paolo.
Seduto almeno un'ora a sorseggiare l'orzo,
portatile acceso,
ultime notizie,
skype,
due chiacchiere con Dax che sta in Australia,
sigaretta,
doccia.
Che strano, stamattina non si sente in forma Paolo, per niente. Forse l'aglio di ieri sera, persino l'orzo sapeva un po' di aglio adesso che ci pensa. Ora ha in bocca uno strano sapore metallico, e quel mal di stomaco. Potrebbe essere  influenza.. però il dolore sta aumentando, adesso è proprio tremendo, deve vomitare. E non solo. Si precipita  in bagno, fa appena in tempo a sollevare l'accappatoio che parte uno spruzzo tremendo. "Cazzo, no!!!" Paolo fa per levarsi l'asciugamano e scivola sul lago di diarrea, sbatte con violenza la testa contro il bidet.. il sangue schizza dappertutto.

13.03

La scena che Sara sta osservando è degna di Pulp Fiction.
In bagno, Paolo è accasciato mezzo nudo sul pavimento sporco di sangue e merda, la testa fracassata non lascia spazio a dubbi. Deve aver preso proprio una gran botta..
Lei non immaginava, insomma non voleva che finisse così.. doveva essere uno scherzo, per svegliarlo un po', insomma una cosa dolorosa ma innocente, per ridere.. Come quando lui l'aveva lasciata seminuda sul pianerottolo a dicembre, uno scherzo innocente, che le aveva fatto venire la broncopolmonite (ma va beh.. lo amava per questo!).. piange Sara, non sa che fare. Tira su col naso e pensa, pensa. "Capiranno tutto, basterà dare un'occhiata in giro, scopriranno dell'arsenico, che lo prendo per dormire e a me non fa nessun effetto. Ma è una cosa omeopatica, insomma me l'ha consigliato il medico.Cazzo cazzo.. ne ho messi due cucchiaini, solo due".
Piano piano si abbassa, sedendosi di fianco a lui e piangendo comincia ad accarezzargli le spalle e il collo. Piano piano, si stende di fianco a Paolo e lo abbraccia, nella pozza di sangue e merda, canticchiando una canzoncina scema dei cartoni animati, piano piano, sempre piangendo, Sara si addormenta.

Finalmente.


venerdì 5 marzo 2010

Strofina

Voglio un  tavolo con i fiori, in cucina,
 le tende gialle e arancioni alla finestra,
 un balcone piccolo piccolo x tenerci le piantine aromatiche,
 un divano rosso
 e un tappeto per camminarci scalza.
E nella stanza da letto voglio tanti cuscini, non so per farci che..
ma sono belle le cose morbide.
e ci voglio le tende blu e le stelline attaccate al soffitto e alle pareti,
 che si illuminano di notte.

mercoledì 3 marzo 2010

7 in 1

Rimani fermo che ti voglio guardare meglio..
Di fronte sei carino, hai occhi di noce, capelli corti e un lungo cappotto nero.
Faccio il giro e visto di schiena sei curvo, spinoso, agitato.. sai di tabacco.
Venti passi all'indietro, ti guardo, da lontano sei bello. Un gelso carico di bacche, bianche e dolci.
Mi tocca tornare in balcone per vederti dall'alto, prima il palloncino blu, il filo, la tua mano piccina e te, bimbo, che alzi la testa e  sorridi, furbetto!
Corro in strada di nuovo.
Da destra sei riccio, impacciato e nasuto.
A sinistra sei donna (sorpresa!) elegante e gentile.
Mi sdraio per terra. Da sotto sei scaltro, più di una volpe.

Ti ho pensato proprio così.

stasera birretta? solo una però..

L'andatura molle e scoordinata, un'ascia piantata in testa di traverso, il concerto per martello pneumatico (lo sento lo sento) nell'orecchio sinistro, quell'alito da "morto fresco di giornata", la pelle grigio topo (quanto ho fumato..), fil di ferro negli occhi.

se mi porti ancora ai Murazzi, ti stronco.

martedì 2 marzo 2010

Patata Bayer

Si si.. solo a scopo industriale. E per farci amido da mangime.
Poi mettiamoci un maiale che rutta in casa, invece dello zampirone..

lunedì 1 marzo 2010

prima o poi

la Terra contrae dolorosamente il suo utero e, rotte le acque, partorirà, sputandoci fuori.
Bambini cattivi.