domenica 30 gennaio 2011

il pigiama variopinto a macchie larghe di sugo (cit.)

Sul rovescio della medaglia, viene giù la neve e fa paciarra.
Morbida come lo zucchero a velo sulla torta appena sfornata si scioglie,
per il blocco automobilistico degli idioti della domenica
che da domani possono morire tutti per la polvere sottile;
in fondo meglio il lunedì della domenica.
Mi ricordo i viaggi nella SIMCA1000 con i finestrini chiusi-sigillati e papà che fumava MS a ripetizione.
Non aprire che prendi aria, ti viene il mal di gola.
Scendevo dall'auto con un colorito grigio topo, in tinta con i sedili.
Erano davvero altri tempi, e oggi dico: ho freddo alle scapole.
Risposta: falle sposare.
Bella. Non è mia, c'è chi ha il copyright.

giovedì 27 gennaio 2011

sghemba

Ho questo problema di pelle, che se non ti sopporto, a pelle, non ce n'è.
Mi sforzo di trovare lembi di conversazione,
senza annusare e senza sfiorare e quindi sembro una povera deficiente;
pur di rimanerti alla larga scavallo tavoli,
mi appiattisco contro i muri,
striscio raso terra e mi faccio piccola.
Ingombri tanto, non per la stazza,
è proprio il tuo essere che invade ostruisce impaccia, 
accupa - direbbe nonna, come il caldo afoso, non mi fai traspirare.
Accorcio le parole e mi arriccio come i capelli mossi al mare.

martedì 25 gennaio 2011

Maledetti figli della tivvù

Sono state trafugate le mortali spoglie del conduttore Mike Bongiorno.
Dopo poche ore, i rapitori si sono messi in contatto con i congiunti per ottenere il riscatto.

Per riavere la salma di Mike, scegliete: la bara uno, la due o la tre?


scusate per lo sfondo nero

lunedì 24 gennaio 2011

Ti esorto e ti scorto

Sto latitando. Da latus + tandem, ne deduco che ho personalità doppia per un profilo solo; e sto tergiversando.
Da tergere + versare, ripulisco il latte versato in -staccato- vano
ma può anche essere terga + versare: ho il posteriore a cedere.
Temporeggio. Calcolo la distanza esatta tra me e il capoluogo emiliano e/o calabro e la traduco in tempi, escludendo la variabile se arrivo da Salerno; in quel caso tendo all'infinito, se vado a sud, tendo a non spostarmi, se mi si dice a nord.
Mi contengo. Ci tengo a con-tenermi, tra tenermi e il trattenermi e  se guardi bene, a fondo, mi arresto sul confine decisionale, in un qualunque paesino a'mmare.. sarà meglio la A3 o la A30? O fanno schifo entrambe?

sabato 22 gennaio 2011

l'assessore alla cultura sua

Mentre tutti parlano di Silvio e delle sue mignotte, succedono cose anche più gravi.
Sarà che non ne posso più dei moralisti, dei giustizialisti, degli inquisitori e degli stupidi (che sono quasi sempre leghisti).
C'è un velo spesso che copre le cose importanti, le scelte da fare, la strada da prendere e che nessuno ha voglia di scostare, se non per guardare tette, culi e posizioni del kamasutra.
Io penso che sono a favore della bestemmia libera, se trasmetti la messa in mondovisione, di chi si fa pagare per fare sesso e sa quello che fa e ci versa i contributi, del matrimonio per preti, suore, gay e chiunque ci creda, di tette e labbra rifatte - prego, accomodati, se poi sembri un canotto, cazzi tuoi - di libri scritti da ergastolani, vallette, papi e Vespa che decido IO se comprare e leggere, e anche di un grosso chilum in parlamento..
Mi basta che ognuno faccia il suo lavoro seriamente, cazzo.

giovedì 20 gennaio 2011

il presente è un dono (e non dite no)*

Accade sempre più spesso di dissociarmi da quello che scrivo.
La tecnica del penso una cosa ma mi atteggio in tutt'altra maniera funziona; voglio dire, c'è chi viene colto sul fatto e nega l'evidenza, perchè io no?
Che mi manca? giusto la riga in mezzo, per poter dire che ho la faccia come il diddietro. 
Il nocciolo sta un po' nel diddietro un po' nel mio stato d'animo,
che ondeggia e si spalma tra l'isteria lagnosa di una prèfica (notate l'accento) e l'ira funesta di una qualunque divinità incazzata con l'Ulisse di turno. (L'accento su nocciolo mettetelo invece dove più vi aggrada.)
Da un indagine su un campione significativo mio, l'uomo che scrive lì per lì cose tristi, è ritenuto sensibile e di cuore, la donna che scrive lì per lì cose tristi è una spaccapalle.
Mi duole ammetterlo, però è vero, lì per lì, soprattutto nei giorni dispari.
E io tutto mi aspettavo,
tranne che qualcuno arrivasse qui cercando su google il significato di "limonare duro".
Cioè, vuoi uno schema?

* un altro titolo a caso per un post buttato, lì per lì

com'è, come non è..

C'è riuscito di nuovo, il sor Flannery, a coinvolgermi.
M'ha fatto anche diventare ansiosa.
Poi, sono io, quella seria.

lunedì 17 gennaio 2011

giovani attaccati alle vetrine a limonare duro

Arrivano così all'improvviso le voglie e mi trovano assolutamente pronta ad assecondarle.
Lo zabajone.
Caldo, dal nulla.
In versione serale, vestita di sottoveste e maglione, ma scalza.
Mi piace il freddo nei piedi che a breve diventeranno bollenti; non so, dev'essere il marsala che va giù, di botto, e poi risale nelle guance, solletica l'addome e si ferma, nell'inguine.
Come un bravo amante. Mai partire dal centro.
E se avanza tempo, preparo anche i biscotti..

domenica 16 gennaio 2011

c'è stata una grande morìa degli uccelli

Sono morti volando, dice Giacobbo.
Ci sono oggetti sulla terra di cui non conosciamo l'esistenza, dice Giacobbo.
Gli uccelli potrebbero essere stati investiti da onde elettromagnetiche simili a quelle dei forni a microonde, dice Giacobbo.
O forse è la maledizione del chupacabra *, dice Giacobbo, facendo ironia, dopo averci fatto un'intera serie di Voyager.
Quasi mi piace Roberto Giacobbo, che da Fazio fa la conta delle idiozie diffuse in rete, delle scemenze sulla fine del mondo, che accosta il crollo dell'economia alla caduta degli uccelli.
Perchè è uno simpatico, alla fine, consapevole di dire cazzate, consapevole di farlo passare per approfondimento scientifico, consapevole di essere un coglione che fa il dirigente Rai. Bravo Giacobbo.

* ecco, nel video non si vede una cippa(cabra).
Però il sito col curriculum vitae di quest'ometto qui, vale la pena, perchè ha vinto il Premio Personalità europea nel 2003, "autorevolissimo premio ai meriti di poche eminenti personalità pubbliche come Valeria Marini, il cosmopolita Bud Spencer, la poliglotta Ivana Spagna ("la cantante che l'Europa ci invidia"), ma anche Rossella Brescia e Patty Pravo." (cit.)
Sono senza parole.

sabato 15 gennaio 2011

sound track

..e poi è il caso ripigliarsi, che non avrebbe mica tanto apprezzato questo rilascio di pianti. Avrebbe fatto una delle sue facce ed esclamato "ma voi siete dei MINCHIONI!!".
Sì, lo posso confermare.
Sarà per questo che all'uscita dalla chiesa, per ribadire il senso dell'amicizia che ci legava 16 anni fa come ora, l'ho dovuto dire.
Comunque, ragazzi, la musica, lì dentro, faceva cagare!!
Questa ci voleva..

giovedì 13 gennaio 2011

lascia la porta aperta, quando te ne vai

Una giornata bella come l'oggi, superficialmente afflitta da questioni e paturnie.
I pensieri sono aggrovigliati, sembra ieri che ho fatto un danno, oggi ero lì lì per aggiustarlo, ma la toppa ha ceduto causando una crepa, un'altra. I danni sono due, ora. Non riesco a pensare ad altro.  
Poi squilla il cellulare.
Ore 13.23.
Tutto si ferma. Si cancella il superficiale, la cervicale, e ogni altro piccolo-insidioso-inutile-contemporaneo-tormento d'amore e d'essere.
Mich è morto. Due notti fa. 
Particolari: assenti.
Salivazione: assente.
Si moltiplicano; telefonate, lacrime, perchè..l'ho sentito sabato.
NO sbagliato. Non l'ho sentito.
Abbiamo chattato, su skype.

Ora è rimasto il suo avatar, figurina tra le figurine, le sue parole ce le ho scritte qui, su questo schermo. Che mi ripete: cancella la cronologia, cancella la cronologia, cancella la...cancellala.
Stato-Non in linea
Ciao, Mich.
Io la tua risata non la dimentico, porca puttana. 

lunedì 10 gennaio 2011

questo blog si autodistruggerà quando lo dico io

I compartimenti stagni mi inquietano, se non dentro una nave.
Il british mi impalla, Monthy Pyton esclusi, s'intende.
Odio pettinarmi e, anche quando lo faccio, l'ombra della mia testa proiettata sul muro sembra quella di Tinky Winky. La prendo con filosofia. 
Ho finito le ferie. Posso ricominciare con le stronzate.

sabato 8 gennaio 2011

photo-grafia (il sole sorge a ovest)

(luce)
..E sai lei che preferiva fare?
Osservare la scena o l'oggetto subito prima di scattare la foto,
poi dopo il clic, chiudere gli occhi e scrivere, di getto, cosa credeva
sapeva
pensava
di avere visto.
Quando arrivava il momento di sviluppare la foto, 
creava un altro racconto,
nell'incastro delle differenze, nei dettagli, nelle ombre
come accade delle cose che non potrebbero accadere
come nelle leggende
stava compatto
il cielo-nuvole,
colore di asfalto
il giorno ne era pieno
(faticava a esprimersi).
Fino all'ora del tramonto;
quando il sole bucava gli strati
e faceva il suo ingresso a ovest
liquidando il grigio col  giallo.
E si vedevano le ombre dei fiocchi di neve cadere.

(ubi minor)
E quando l'ultimo fiocco toccava terra
era lui che prendeva la macchina in mano.
Diventava lei il timido soggetto, da accarezzare con attenzione.
Guardando a est, al nuovo giorno che era già passato,
al domani che era
verosimilmente
come se l'era immaginato il giorno prima.
Una posa imprevedibile; di quell'imprevidibilità

che non ti mette mica soggezione, no,
di quell'imprevidibilità che ti lascia sorridere perché, male che vada,
comunque il soggetto della foto è sempre lei. Sempre e soltanto lei.
Un'istante di lei.
Un piccolo fotogramma che significa una vita,
una vita da assorbire, da assimilare, da metabolizzare.
con tutto il tempo del mondo.
Una vita che si sviluppa nel chiarore della luna,
luna che sorge, mentre i corpi dormono, abbracciati a formare una conchiglia
che, in sè, racchiude anime di perla.
Domani, oggi, ieri. Il sole e la luna. L'est e l'ovest.
Sono attimi, quando soltanto la luce, impressa nello scatto, 
nella "photo grafia",
può raschiare la pellicola.

giovedì 6 gennaio 2011

astenersi perditempo

Ci riesco a pensare alle cose di oggi
perchè, prima o poi, arriva l'ora delle pulizie
ho ritrovato tra i cuscini del divano, sotto, in mezzo
cose perdute
dimenticate
una corda per saltare
un biglietto del treno
un topolino finto senza coda
tutto sgraffiato
e polvere, polvere, tanta polvere.
Ho nostalgia, adesso che ci penso
era più d'impatto la scopa;
ramazzi e sollevi, fai nuvole che si spargono
e ciò che sta sotto si ritrova sopra
creando il vero caos
nel mio ordinato disordine.
E come se non bastasse,
la vecchia befana si è trasformata
in giovane rappresentante del folletto..
che viene ad aspirarti i marroni anche il giorno di festa.
Già che c'era, dovevo approfittarne.

martedì 4 gennaio 2011

Anche io farei del mio più meglio

Sgrammaticato te lo direi che t'amerei
e se t'amerei, tu puoi, volendo o a noleggio, ricambiare.
Senza senso
perchè non ho mai stata più corretta di un caffè con la sua grappa.
Faccio giusto.
Ti laverei i capelli con sciampi delicati
finchè non ti cadessero, uno a uno, a ciocche.
Piano piano ti squoterei nel sonno, quando russi,
perchè ho più forte stampata la paura che (tu) muoi,
più delle 5 dita della mano (tua) sulla faccia (mia).
Con questo si fra intende.
Mai mi hai sollevato le mani su di me; solo di notte
perchè o russi
o tocchi il culo.

lunedì 3 gennaio 2011

dissuasione

Ogni tanto mi prendono quei piccoli momenti di eccentricità.
Niente di paragonabile,
ma ugualmente dissuadenti.

domenica 2 gennaio 2011

LE SEGHE DI DEIV (resoconto romanzato di un incontro fittizio)

Ciò che state per leggere è frutto di due menti alla deriva, ma perfettamente consapevoli di esserlo.
Una sono io,
l'altra è la bionda (ma mora) Grace da Toledo de la Mancha.
Questa è la leggenda del nostro memorabile incontro, a caponata, sul web.

Attenti a non scivolare.


La maestra (ticciar-ovcors) Greiss terminava l'appello in quel preciso istante, quando si sentì lieve lieve il TOC TOC che scardinò la porta, cotonandole i capelli a rastamanna.
Schiusmi ticciar, ai'm veri veri sorri bat ai'm in veri veri ritard, bicos ze chet is on ze teibol. Era Patè, la piccola smazzapalle che ogni tre per due arrivava in ritardo adducendo scuse assurde, ma in un inglese perfetto.
L'urlo di Greiss riempì l'aula, che già era piena di capelli, palline di carta, cartine (solamente geografiche che da rollare sono una merda) e piccoli esseri bipedi dalle faccine spaurite ma in assenza di patos.. quello, Patos, non si vedeva a scuola da 3 settimane, assente ingiustificato.
La ticciar esortò Patè a lasciare la cornamusa nel portaombrelli fuori dall'aula e le disse di sedersi al posto di Patos insieme a Portos, al banchetto accanto a quello di Eros e Thanatos.
La bimba si accomodò, estrasse dallo stivale una bustina di Fonzies e cominciò a rosicchiare mais e formaggio sussurrando ai suoi compagni:
Se non ti lecchi le dita godi solo a metà!
- Orzobimbo! – Esclamò Greis esasperata – Interroghiamo ! Patèpuzzona, fai fare un po’ d’attrito alle cosciotte sotto il kilt e vieni qua!
La smazzapalle si punse con la spilla da balia ed in balia del dolore si avvicinò tracotante alla cattedra .
- Allora, vediamo…chicazzè DAVE ? Come si pronuncia ‘sto nome? Parlami di lui, della sua saga e, uainot, delle sue seghe! – Domandò Greis che intanto si era fatta imbracare dai bidelli sul soffitto.
La maestra si rilassava tantissimo grattugiandosi la testa e ricoprendo di neve artificiale (forfora), a una distanza di gettata di 6 metri, la copertina nerastra della sua agenda 007, licenza di uccidere.
-Fai la BRAVA..Luce...PARLACI DI DAVE, su su!-
Ora, Patè era brava, buona, gnocca e alquanto tritamarroni ma giurò e spergiurò su Fatima, Lourdes e financo O'Telma che non aveva mai e dico MAI conosciuto 'sto tale Dave. Maestra Greiss, può essere che sia una spia, un ologramma, un ectoplasmon?
Poi, schiusmi, ticciàr, minchia, proprio di fianco a questi mi deve far sedere??
Zanatos è bianco e freddo come la morte, l'altro non cià cazzi se non di cantare nasale.. e Portos, vabbè, lasciamo perdere.
Io me ne torno a casa, ticciàr. M'è venuto il dito medio a scatto.
Comunque se vuole, chiedo a mio fratello e domani le porto l'argomento
"LE SEGHE DI DEIV"..
- Piuttosto che portarmi l'argomento, vedi di portarmi DEIV in carne ed ossa. -
Disse Greis, immersa in una nuvola d'alito al Taleggio di Patè. 
- Vorrei presentargli una mia amica. Si chiama DOVE, è una ragazza dolce, esfoliante,morbida ed idratante. Ha un solo difetto: ha una breve durata se lasciata troppo in umido! -
Sissì, ho capito, ticciàr Greiss.. mi boccia anche quest'anno.
Ma io la saponetta, non la raccolgo, comunque.

ZE END TU BI CONTINUID..

Cosa vi aspettavate?

sabato 1 gennaio 2011

The cat is on the table

Che se uno dovesse decidere come trascorrere un sabato qualunque, andrebbe anche bene.
Invece è il primodigennaio duemilaundici e sto cercando di guardare un film da tipo 10 ore (e non è il Decalogo di Kieślowski) e vengo continuamente interrotta da quei tali cazzi che avvengono sempre il CapodiAnno.
C'è chi continua a spararsi petardi nel cortile condominiale con forte-fortissimo rimbombo e grosso-grosso disturbo per me. Neanche posso uscire sul balcone a urlargli di fare un pensierino sul luogo in cui dovrebbe infilarsene uno, perchè ahimè so chi è e quanto grosso è.
Ho spento apposta il telefono per non dover rispondere a nessun augurio indesiderato. 
Certi Buoni Anni da parte di ma chi? ma come? ma chi cazzo? sono fatti apposta per rimbalzarti la fortuna.
Poi se ne arriva mia sorella (santa donna, da cui non sono mai riuscita a trarre insegnamenti, se non per giocare e vincere a pinnacola) con la storia degli avanzi da finire, maddai è festa, non stare qui da sola..
Ma a me piace, soprattutto oggi.
Non sono sola. Stiamo facendo il ripasso dell'inglese.
Dai gatto, falle vedere..
Lui sa sempre dove posizionarsi.
Ora, finisco di vedere il film.