domenica 27 maggio 2012

prima e dopo

Prima
Come ci si pone per la visita guidata "TorinoEsoterica"?
che già io di vizio devo distorcere i nomi per farmeli più amici
e allora è diventata TorinoEsoisterica se proprio mi venisse un attacco di panico da surplus di cazzate
per arrivare a TorinoEsoenterica se proprio dovessi esagerare con l'aperitivo
che non si fa nulla qui se prima non ti butti nell'happyhour
dove son tutti ridenti e brilli.
Mi vesto nera, che se mi venisse d'altro canto una botta di sonno, posso dileguarmi in fretta o nascondermi nel buio.

Certo.

Dopo
Senza blocco appunti, dopo 9 ore di lavoro, 3 di sonno, 4 bicchieri di vino, qualche chilometro a piedi, è pazzesco già solo ricordare di non aver dovuto chiamare un taxi per il ritorno. E avere altri ricordi ancora:
che Don Bosco portava una rogna terribile;
che certi stemmi di famiglia si sfoggiano a profusione, tranne che se nel tuo c'è una bella foglia di marjuana;
che la marjuana forse si chiama così perchè una tra le prime consumatrici assidue era una tal contessa/baronessa di nome MariaGiovanna;
che ha venduto i semi al Portogallo (gran cazzata) e poi da lì, chissà;
che gli stucchi di demoni e dèmoni stanno tutti sui portoni delle banche;
che il boia non piaceva a nessuno e i panettieri furono obbligati per decreto regio a vendergli il pane, cosicchè glielo porgevano a rovescio tanto per esser simpatici e da lì nascono le sfighe;
che ai ladri e ai truffatori , prima di essere giustiziati, veniva fracassato il bacino facendolo battere più e più volte su una lastra di pietra (da qui l'espressione "andar dal culo")
che Lombroso ha donato il suo corpo alla ricerca scientifica per farsi esaminare, dopo morto, secondo le sue più ardite e nuove scoperte di fisiognomica. E, dopo morto, è venuto fuori che aveva tutte le caratteristiche per essere un ladro.

C'è altro di sicuro, ma poi ho bevuto una vodka e quindi..

sabato 12 maggio 2012

populus

Non ti par neve questo veleggiar di fiocchi?
O son più batuffoli, ma che dico, pollini
bianchi, morbidi e leggeri
che un alito superiore spazza da soffioni e pioppi ignari;
alcuni sono minuti e piccini che ti si infilano dritti dritti negli occhi e nelle narici, 
fino a farti deglutire la natura.
Altri, raggrumati a orgia, fanno tappeto in terra, così io, sfrecciando sulla  bici, li rendo piumaggio volatile da decoupage 
che mi si incolla perfetto sulla pelle sudata e scoperta,
in questo dì in cui è calda la primavera.
E al ritorno dalla pedalata sembro un pollo parzialmente spennato.