Sono un'antropo(do)loga di quartordine con anni e anni di pratica nell'osservazione degli esseri umani e delle posizioni dei loro piedi lontani, a scacchiera, a riempire i vuoti per similitudine di solitudine; e ho un senso spiccato per il perlage dei fiocchi di neve che ha direzioni contrarie, improvvise, incontrollate ed estranee a ciò di cui prima/sopra.
Chiusi gli occhi, ancora mi stupisco di come si possa materializzare un ricordo sepolto profondo dove non sapevo più; confesso, un punto di ripristino del sistema che si è salvato in automatico senza intervento mio, che proprio niente ho avuto intenzione di backuppare.
Scritte parole a memoria del buio, non penombra nè luce soffusa, buio pesto; un esperimento per chi non vedente non è, semmai ipo, per pigrizia dei sensi tutti, in uno stato di penombra cerebrale che annebbia gli occhi copre le orecchie impasta la lingua congela i polpastrelli e filtra il naso. Appunti di getto. L' amore con te è rimasto peste gonfia bubboni, allergia mai esternata, raffreddore d'aprile, colite nervosa, polipo in gola, eritema al cervello: ora ricordo chi sei.
Il mio manuale di ipocondria.
urca, ma allora qui siamo nettamente in credito
RispondiEliminaqualcun'altro dovrà riequilibrare il bilancio
ormai, non si regala più niente
a nessuno
grande antropodologa !!!
RispondiEliminaah del perlage dei fiocchi di neve ne so qualcosa...mon dieu mon dieu, beaucoup de neige ici...ma preferisco altri perlage, anche di basso rango, tipo malvasia secca
RispondiEliminaSai che differenza passa tra la birra americana e fare sesso su una canoa? nessuna, sei fottutamente vicino all'acqua.
RispondiEliminaDalla mia misantropia in rima riemergo un istante per dirti che sì, il perlage dei fiocchi di neve c'ha un senso profondo, ancor di più se ci aggiungi quello delle foglie di tè e...Buona notte, questa notte è per te (anche se notte non è).
RispondiEliminaVanì