Era nata, una volta, e si chiamava Teresa, e cuciva asole per abiti coi bottoni blu.
Solo blu. Tante sfumature e tonalità, ma a riassumere, tra un azzurro chiaro e un oltremare, come vuoi chiamarlo?
Era un posto come un altro la sartoria, col pavimento marrone, che stonava con qualsivoglia blu.
Teresa non aveva incubi perchè non li produceva e non aveva speranze perchè non sapeva la paura. Stava ignorante di amarezze e delusioni, si nutriva del succo aspro di coraggio, molto simile al liquido trasparente in cui galleggiava l'ultima cipollina; sarebbe sopravvissuta, lo intuiva, più del tempo misurabile, nella disinfezione di un metodo antico e superbo come il sottaceto.
Il segreto era: cominciare da un crudo hors d'oeuvre, che per il pasto completo, diceva, c'è tanto, tanto, tanto di quel tempo.
... e poi ascoltava la splendida Björk, così si manteneva più a lungo ;)
RispondiEliminaforse il tempo non è così tanto come pensa Tesesa, anche lui finisce, come le cipolline!
RispondiEliminaecco, parlaci tu che ne sai..
EliminaSigh :-(
RispondiEliminaSono d'accordo con Kermit
RispondiElimina(ma solidale con Teresa)
RispondiEliminaa me tendenzialmente sta un po' sul culo, ma sono opinioni mie :)
EliminaSono andato ad ascoltarmi Bjork, ma mi diverto di più a leggere quello che scrivi.
RispondiEliminaBuon Anno anche se in ritardo, cara amica!! :)
Io sono solidale con le cipolline. A loro non pensa mai nessuno, ingiusto.
RispondiEliminaè sì, una sana abbuffata necessita sempre di meravigliosi antipasti
RispondiEliminati avrà mica ispirato la Monica
Ti voglio bene, Fracatz
RispondiEliminaangh'io
EliminaQuando si mangia troppo basta una puntina di bicarbonato sciolta in acqua.
RispondiEliminaÈ bellissimo quello che hai scritto :)
Sai che non cercherò cosa significa hors d'oeuvre. Per principio.
RispondiEliminaantipasto
RispondiEliminablu acido ?
RispondiElimina