sabato 21 giugno 2014

Diecenni

Era ieri, nel calore avvolgente del tram canicolare già da un paio di settimane, che venivo circondata dall'estate ragazzi. Più bambini che ragazzi.
Maschi, coi maschi, e femmine, con femmine, tranne una, dal nome esotico, occhi azzurri grandi come cartoni animati giapponesi, capelli castano chiaro legati in una treccia lunga. Dileggiava i compagni, e sorrideva alle loro risposte, facendosi dileggiare di cose innocenti da bambini, soprattutto uno, seduto di fianco a me che col tono di voce alto mi sfondava il timpano con la domanda "signora, scusa, che ora è??".
Io ridevo, dal momento in cui si erano riversati in massa occupando l'aria, tutti sudati come solo i marmocchi durante l'estate ragazzi, vocianti e zainati, rossi di sole e calura. Vivissimi. 
Insomma abbiamo attaccato bottone, tra noi bambini sperduti nel viaggio, e l'animatrice, mia figlia pure lei a occhio, al rimprovero -non disturbate la signora- si è sentita rispondere dal diecenne: "ma che disturbo, la signora sta ridendo".
Giustamente. Bravo Leonardo da Vinci, m'ha detto che si chiama così e io a questo punto gli credo, anche se mi fissava le tette.

3 commenti:

  1. che tenerezza. ogni volta che un'intera scolaresca cerca di compattarsi in un unica vettura anche già affollata, con le insegnanti (sempre donne) che li tengono in gruppo come i cani dei pastori. La nostra è chiaramente una vocazione anche se i più generalmente pensano che faremmo di tutto pur di non stare in classe

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  2. Ah,ah, ah... credo fosse proprio Leonardo da Vinci, perché è un genio, a quanto ho capito leggendoti (non solo per le tette).

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Ricorda: "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre". Poi lèvati dalle palle.