Un giorno di
penombra distratta e nuvole, di draghi bellissimi, lo specchio mi riflette un
angolo.
Solo un pezzo, di una casetta di lumaca sulla schiena.
C'è scritto:
l'hai rubata!
No dico, e la coda di sirena è mia, che fai, tocchi!
Stanno tutti
a guardare in quel microscopico angolo di riflesso rotto, me, che invece sto
ammarmocchiata come un bambino a far la pipì. Mi scappava, non è meglio
lasciarla andare?
Trattenere dovrebbe essere reato, tranne la modica quantità,
per uso personale.
Trattenere infiamma senza criterio, invece che davanti a un
bel falò, mi sarei ritrovata in un rogo.
Come le streghe.
Perché non lo
stendi bene, quel destino, appena lavato? Lo sanno tutti stirarlo non serve, se
lo accarezzi con le mani, due pinze e si asciuga al vento. Vedrai.Pieno di strappi che te lo porti appresso. Io l'ho ricucito e rattoppato e non mi copre mai tutta. Preferisci i piedi, scoperti nudi. Le braccia lunghe, tanto, che sono i rami di ogni stagione. Le gambe.
Io non le accavallo mai, ad esempio.
Ah, ah, ah, geniale... e tutta questa storia è partita dall'osservazione delle nuvole. Vanno, vengono ...
RispondiEliminaneanch'io le accavallo più ormai le gambe
RispondiEliminaho dei dolori lancinanti lungo tutto il bacino
addirittura negli autobus preferisco restare in piedi
cercando un po' di conforto nello stretching con le varie maniglie di sostegno
No, vedi, ho mantenuto una certa flessibilità e così le incrocio. Stile capo indiano ma d'America, no yoga. La spiritualità è per le anime alte. Io rovisto nel torbido.
EliminaE quando uno non ci riesce, a lasciar andare?
RispondiEliminaGuarda, piuttosto chiedimi qualcosa di astrofisica. Però magari basta un diuretico o affettare un sacco di cipolle.
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