mercoledì 30 giugno 2010

L'uomo sale sullo scatolotto metallico a rotaie chiamato metropolitana leggera.

"Buonasera..Leggera l'han chiamata. Cristodiddio, come dire a me che sono anoressico. Signori, questo posto è un cesso.
Guardatevi, almeno dovreste badare alla teoria dell'incastro.Sui seggiolini, culogrosso va con culopiccolo. Devo spiegarvi tutto!!
Cristodiddio che caldo, sembra il forno che ci lavoravo da ragazzo. Giorno e notte e notte e giorno a star dentro quel caldo e umido, goccioloni grossi così sudore e sudore.. ma almeno il profumo era buono, cristodiddio non la sentite la puzza qua dentro?
Vi lavate e vi lavate, sempre, due tre volte al giorno per poi puzzare come caproni, qui il tanfo è democratico eh??? vi coglie tutti, madamine e non.. e lei, signora che mi fissa.. sisi sono grasso obeso. C'ho un cocomero qui.. che ne sa lei? le mie sono disfunzioni, mica è grasso. Io penso penso troppo e tengo tutto dentro.
Che se uscisse fuori ora quello che penso, farebbe l'aria migliore.. AHAHHHAHA..
Cristodiddio che facce avete.. siete già stanchi, di vivere, di tornare, di andare. Ma dove cazzo andate?
Con questo caldo tocca stare a casa. Ce l'avessi io una casa. E una vita. E un posto in cui tornare.
Con 'sto caldo.. Buonasera a tutti. Che gente!!
Cristodiddio che male mi fanno i piedi.."

martedì 29 giugno 2010

Figli di Cota(nkhamon?)

Sabato pomeriggio, al museo Egizio, due loschi figuri si aggirano nell'atrio, evitano la biglietteria e salgono direttamente alle sale.
"Scusi, devo solo andare in bagno.."
Prego. In fondo a sinistra.
Uno entra nella toilette, l'altro aspetta fuori.
Troppo, troppo tempo.. la security col walkie-talkie chiama rinforzi, bisbigliando "abbiamo problemi nel bagno.." Tempo due secondi, la porta si spalanca e un fagotto salta fuori cominciando a correre per il museo.
Avvolto nelle bende!
L'addetto alla sala, prima non capisce, poi segue il movimento del privo di biglietto, poi di nuovo non capisce ma comincia a rincorrerlo. Sparito!!
Va trafelato dai colleghi "Avete visto la mummia che è scappata?"
Panico.
"Come.. è scappata una mummia???"
"Si, prima era in bagno, ora non c'è più.. è in giro per il museo.."
Trambusto in sala, qualcuno che ride. La mummia è nel centro della stanza al primo piano, circondata dai turisti che la fotografano mentre distribuisce volantini pro-Cota/contro-ricorso per il riconteggio dei voti.
L'amico intanto riprende tutto con la telecamera.
Mi resta ancora da capire il nesso  tra i faraoni e la Padania.


Walk Like An Egyptian: The Best Of The Bangles

di Bangles

lunedì 28 giugno 2010

Pausa

E' ora che nasca qualcosa di maggiormente appetibile.
Un divano rosso a forma di labbra
e fiori diversi sotto il cuscino,
non veri per forza
anche sussurrati vanno bene.

sabato 26 giugno 2010

26 giugno

Le gambe penzoloni, seduto sul bordo del parapetto a guardare l'acqua sotto.
Scorre, scorre..
Ha indosso pantaloni eleganti risvoltati al ginocchio, ha tolto le scarpe e la giacca sta appoggiata, piegata a rovescio sulla 24 ore lì di fianco, la camicia sbottonata fino a metà e le maniche arrotolate.
Fissa il fiume e dondola le gambe, pensando a un'occasione simile.

Il matrimonio. Emil e Luz. A bordo piscina, col calice di spumante in mano, pantaloni rimboccati al ginocchio e un caldo. Infernale. Sale il fresco dalla piscina, i tavoli lì vicino sono vuoti perchè ormai sono tutti sotto il tendone a ballare.. Il gruppo che suona non è un gruppo qualunque. Il chitarrista è il testimone dello sposo, il batterista è grande amico dello sposo, il cantante secondo chitarrista è il miglior amico dello sposo, il bassista è basso. Stanno suonando "Tanta birra sotto i ponti".
All'improvviso un urlo "Peppinooooooo.. se lo fai t'ammmmazzoooo!!!!!!!!!!!"
Lo zio di Emil si tuffa in acqua dopo una rincorsa affannata, sbronzo e sudato, in mutande e con la cravatta legata intorno alla fronte. La zia sbianca e lo tira fuori per l'orecchio sbraitando "Peppì, va fa'mmocc!".

Sono passati 14 anni da quel giorno.
Quel giorno era felice come oggi.

Walk On The Wild Side - The Best Of Lou Reed

di Lou Reed



Un grazie a Bagnetto per aver, involontariamente, risvegliato un ricordo.

venerdì 25 giugno 2010

para-noia

Strumento atto a preservare la mente dall'inconveniente tecnico che genera il frssshhbzzzzzccccc*,
in presenza di cervelli immobili 


*(rumore di sottofondo, simile al fruscio della radio)

giovedì 24 giugno 2010

Decollato

Dormo sempre con la finestra aperta. 
Ieri notte, otto ore di fila. Un sonno profondissimo, niente sogni, niente incubi..
niente di niente.
Questa mattina apro gli occhi e sento questo silenzio strano, irreale.
Dove sono tutte le macchine? il casino, lo strombazzo dei clacson, la nettezza che netta,
l' ambulanza che sirena, il tir che scarica? 
Uh già!! E' san Giovanni, oggi. Gran festa patronale qui a Torino, capitale sabauda, giorno di vacanza calda e afosa con ricchi cortei, sfilate, eventi, rievocazioni, fuochi d'artificio
   PIM PUM PAM PUM PUM PUM!!
I canottieri saranno già in canoa (e in canotta) ad allenarsi sulle acque fetide del Po?
I fuochisti staranno già lì a ingegnarsi per creare luminarie formidabili?
Roberto Cota starà già scavando nel suo giardino per sistemare le scorie nucleari al posto dello spurgo?

San Giovanni è decollato, anche quest'anno.

martedì 22 giugno 2010

Testa di cactus

Dici a me?
Cioè tu, proprio tu?
"La tua è una dolcezza crudele.."
Ehi, guarda che non sto certo a pettinare le bambole, io.
Mi piacerebbe eccome.
Una casetta piccolina in Canada (ma anche qui non mi farebbe schifo) con tanti fiori di lillà.. e le piantine di basilico e rosmarino.
E la sdraio,  per prendere il sole di giorno e farsi le coccole di sera, ora che i pipistrelli mangiano le zanzare..
E alzarmi e preparare la colazione, fare i biscotti e la torta. Leggere libri e ascoltare musica, tutta quella che mi pare a qualunque volume mi gira di ascoltarla.
Uscire con calma a fare la spesa, preparare il pranzo, scegliere il colore delle tende e sistemare fiori nei vasi per colorare il tavolo.
Stappare vino a pranzo e a cena e far l'amore, sempre, quando il respiro lo chiama, in ogni stanza e in ogni posizione, a rischio di chiedere  l'intervento del 118 - insomma, abbiamo una certa età e la sciatica con l'umido torna a farsi sentire.
Non vedi non senti il formicolio nell'aria..

Invece mi ritrovo a  smorzare i toni, smussare gli angoli e condire con l'agrodolce-piccante.

Ma sempre meglio del riso in bianco.

lunedì 21 giugno 2010

la prima vera sbronza

"Beh. 
Se ti torna in mente, non può essere quella.
La vera sbronza non possiede
memoria.
Il ricordo 
è il dopo-sbronza. 
Riformula.
O ridimensiona."

Alla gente, mi piace scartavetrargli i ricordi.
E anche un po' i marroni.

sabato 19 giugno 2010

per quieto vivere, voglio essere un albero

Dipende da cosa intendi.
Per me, è quieto chi è felice, chi sceglie di esserlo ora, sapendo di poter correre un rischio, poi. 
Quanto è importante il presente?
Che alla fine è sempre inizio, tutti tendiamo a stare stiracchiati tra le visioni fotografiche del passato (più o meno comodo, ma conosciuto) e le visioni oniriche del futuro (più o meno scomodo, ma incappucciato).
La tensione non fa che allungarci, sempre più, la tensione ci assottiglia.. a spezzarti basta un fruscìo.
Quanto vale il presente?
Bisognerebbe essere alberi, con radici profonde, contorte e nodose ma sotterranee, con fusti solidi e rami protesi, allungati e aerei. Per poter avere frutti da far cogliere a qualcuno, chiunque sia.
Per rimanere alberi ora.

venerdì 18 giugno 2010

popcorn

Se l'umore è pessimo, per ragioni che non hanno nulla a che vedere con l'amore, che non esiste e se esiste vada a fottere qualcun altro, mi piace preparare il popcorn.
Come si deve. Qualità  e quantità.
Un cucchiaio di olio extra-vergine d'oliva, una casseruola capiente col bordo alto e un coperchio. 
Ma non uno qualunque. Un coperchio di vetro trasparente.
Il sollievo sta nel guardare i chicchi di mais sfrigolare fino a scoppiare e poi aprirsi rivoltandosi come un calzino.
L'unico ostacolo è il vapore acqueo, che dopo qualche secondo appanna il vetro.. ma, oplà! con un gesto veloce sollevo il coperchio e lo lascio subito ricadere, tornando a fissare il mais. 
Alla fine, spengo il fuoco e riempio una ciotola (quella più grande, più fiorata e più kitch che possiedo), metto sale in abbondanza, tanto che dopo rischierò la disidratazione, se scordo di tenere di fianco al divano la bottiglia d'acqua, e mi piazzo seduta sul tappeto a gambe incrociate, davanti allo schermo.
Mi guardo Alien, il primo.
Mentre mi strafogo di popcorn.
Mi piace Ripley, è cazzuta, intelligente e bella.
E alla fine si salvano lei e il gatto.
Fico.

giovedì 17 giugno 2010

L'elettricista

Certo ha un bel culo, l'elettricista..
Ho passato la mattina a guardarlo (il bel culo), col mio capo che sghignazzava e io che gli facevo gestacci per farlo smettere.
E' molto carino, l'elettricista..
Ha due spalle così e due occhi furbetticerbiattitimandosubitoincorto.
E' pure simpatico, l'elettricista..
Ha passato tutto il tempo a farmi battute (mirate) e complimenti (sparsi qua e là), senza star troppo a sbavare o a fare il fighetto.
E' gentile, l'elettricista..
Mi ha lasciato il suo numero di telefono.
Magari mi faccio controllare l'impianto.
No. Non quello elettrico.
Mi chiamano  Luce, dopotutto.

mercoledì 16 giugno 2010

Riflettete


! ozzaugs ic am ,eedi etrec onognev im éhcrep os noN

lunedì 14 giugno 2010

Ti ho detto "ciao"

Io la mia strada
Tu la tua strada
La sorpresa è stata incrociarle-incrociarci.
Un accrocchio mai visto, una folata di vento, uno sgambetto,
un fiore, un germoglio.
Ho desiderato continuasse. Così. Per sempre.
L'ho detto, accidenti. Per sempre.
In quel tempo ho liberato sogni e aspettative, trasformandole in prospettive.
E ti ho visto di spalle continuare.
Tu la tua strada.
Io, la mia..
e che faccio ti seguo? no, non è cosa. Tu corri corri corri.
Ma che, scappi?? 

magari, al prossimo incrocio.
..Ti aspetto col cric!   

Info

di Mina

domenica 13 giugno 2010

dna

Mio padre è così.
Sta giorni e giorni senza pronunciare neanche una sillaba, senza un sorriso neppure forzato, poi va in botta e diventa logorroico. E spara stronzate a nastro. E ride.
Si, credo sia pazzo ma è genetico, io ho preso da lui e lui da mia bisnonna che era sbiellata in pieno (per dirne una, un pomeriggio ha quasi decapitato la figlia - mia nonna -lanciandole un coperchio, di quelli di una volta, bello pesante e arrugginito, col bordo tagliente, perchè non voleva sedersi a tavola a mangiare).
Oggi lo guardavo e pensavo, pensavo e guardavo.
Che a star soli per 33 anni, ci vuol incoscienza, ma pure coraggio. 
E due palle così.

sabato 12 giugno 2010

L'idea di libertà

La mia idea di libertà non ha proprio dei confini certi.
Se li avesse, non sarebbe più libertà.
Eppure so di avere intorno altri, idee diverse, pensieri. Ci accostiamo cercando di interagire e la mescolanza potrebbe eccome aiutarci a capire dove sono gli spiragli della convivenza civile.
Tutto parte dal rispetto sacrosanto per se stessi, prima, che dà la misura vera del rispetto per gli altri.
Cioè.. io agisco nella cura di me/per me, dei miei princìpi, delle mie necessità e valuto, spero con cognizione, se quello che faccio e dico può urtare la sensibilità altrui.
Un esempio? Questo.
Sono certa che nessuno dei ciclonudisti avrebbe obbligato e costretto nessuno a denudarsi.
Non avremmo assistito a scene di spogliarello forzato nè tantomeno a fischi e insulti per chi ancora indossava i boxer o gli slip e il reggiseno.
Sicuro, le madamine, le carampane e i bigotti fintospretati avrebbero avuto da ridire. Ma dopotutto, pure io ho da ridire se quando entro da Baratti per un caffè vestita come mi vesto io, tutti si girano a guardarmi chiedendosi : ce li avrà i soldi per pagare, questa? non ho certo chiesto al questore di chiudere il bar. Nè volevo obbligare i clienti a vestirsi come me.
Insomma, la sera questi moralisti dell'ultim'ora stanno davanti alla tv a guardare donnine scosciate e davvero molto poco vestite e personaggi tatuati, senza cervello ma con tanti muscoli, depilati e unti come le teglie di mia nonna quando faceva la pizza e politici ladri, puttanieri e bugiardi, e poi, senza sapere nè il perchè nè il per come, hanno la faccia tosta di lamentarsi per una pacifica, innocua e motivatissima manifestazione che è (avrebbe dovuto essere, merda!) la massima espressione di libertà, di ecologia e di rispetto.
E come risponde l'istituzione? Quella che dovrebbe garantire a TUTTI  il diritto di manifestare?
Indovina indovinello..
Buona parte di questo paese, mi fa cagare.

venerdì 11 giugno 2010

questa causa mi fa effetto

La responsabilità è della colazione,
 dei biscottini
e del thè al gelsomino.
Le visioni scaturiscono dal dolce e si aggrappano al palato,
alla lingua, all'ugola.
E il profumo le aiuta a scendere giù giù giù finchè si incastrano in un punto indefinito..
e lì rimangono.


Doolittle

di Pixies



mercoledì 9 giugno 2010

Surprise

Nell'ufficio vetrato, atticato e ipercondizionato dell'amministratore delegato unico per l'Italia dell'azienda leader del settore surgelati, erano stati convocati tutti.
responsabile del settore qualità
responsabile del personale
responsabile del settore vendite
responsabile di marketing
L'atmosfera non era proprio quella delle grandi occasioni.
Parevano tutti agitati e aspettavano con ansia e trepidazione l'arrivo del grande capo - il piccoletto senza capelli ma trapiantato, un po' tarchiatello e sempre abbronzato, che tutti chiamavano il BASS.
Lui fece il suo ingresso, in ritardo canonico di 40 minuti, con la solita eleganza e discrezione, spalancando la porta e sbraitando "Porca puttana, che caldo di mmerda fà... Ringraziate che ho una massaggiatrice che mi aspetta tra 15 minuti (una gran gnocca, per dio..) sennò col cazzo che mi presentavo a quest'ora a questo convivio. Chi è l'idiota che ha posto il problema?"
Timidamente, il responsabile per la qualità fece un passo avanti e disse "io".
"Il solito stronzo. Io ti pago per risolverli i problemi, non crearli, tu insieme avvoi altri del team di sfigati -guardandoli e indicandoli tutti-. Cosa non va questa volta?"
"Ecco, ingegnere (lo disse con enfasi, spiando quanto si gonfiasse il bass, come un canotto il primo giorno di mare).. da quando le sue nuove disposizioni aziendali impongono l'utilizzo di tutta la materia prima, fino ad ESAURIMENTO, ecco, abbiamo riscontrato.."
"Stringi. DOVE sta il problema?"
"..ehm, dicevo, abbiamo riscontrato un piccolo intoppo nella definizione dei gusti del Sofficiotto, da cui un'impossibilità a stabilire l'ingrediente principale del ripieno e quindi..."
"INSOMMA, PORCA PUTTANA!!! Che PROBLEMA c'èèè??"
Il responsabile di marketing finalmente intervenne e disse "non si può vendere questo prodotto così com'è".
"Ho capito". Era incazzato, ora.
Si avvicinò al tavolo dove erano disposti i quattro assaggi del sofficiotto, quattro nuovi ripieni e con un certo disgusto li portò alla bocca, uno alla volta. Voltandosi alla fine verso di loro, li squadrò da capo a piedi.. "Bella MMERDA. Hanno tutti lo stesso sapore, che tra l'altro fa cagare peggio del solito. Per fortuna, però non devo mangiarli io.. -cominciò a camminare nervosamente, così per 7 lunghi minuti, poi gli vennero fuori un urletto strozzato e gli occhi da ratto ed esclamò - Come sempre, trovo io la soluzione al problema. E si chiamerà SURPRISE - il primo e unico sofficiotto al gusto giusto.. sarà il consumatore a scegliere, decidere, ma che dico? indovinarne il gusto, questo per me è spinaci, questo prosciutto e funghi, questo formaggio. Bravo!! hai indovinato!.. Ci facciamo un bel concorso a premi, più mangi, più indovini, qualcuno facciamo finta di farlo vincere,e che vince? dite voi? Buoni sconto per sofficiotti, dico io, così continua a comprare. Il gratta e vinci del sofficiotto. Si,si, tanto i consumatori del target ormai hanno le papille gustative come quelle di un koala." Si strofinava le mani intanto, sembrava un procione lavatore isterico.
Il responsabile della qualità provò a dire "Ingegnere.. io non credo si possa.. insomma, non credo sia corretto dal punto di vista commerc.."
"TESTA DI CAZZOOO. Ti sembra che ho chiesto un tuo parere? Io sto qui per far vendere, mica per la correttezza, sennò facevo altro nella vita. Dobbiamo tutti tirare la cinghia, fare sacrifici, se necessario risparmiare, anche sulla qualità.. tanto non vorrai farmi credere che mangi 'sta merda, tu, no???.
Quindi, piantatela di rompermi i coglioni e vedete di far girare il prodotto.
Siamo o non siamo l'azienda leader nel settore SURGELATI??"

martedì 8 giugno 2010

Ritorno in me ovvero una penitenza al contrario

continuare a DIRE quello che penso, con squilli di tromba e sbatter di coperchi.
riuscire a FARE molte più delle cose che mi provocano piacere (fisico e mentale), con rullo di tamburi o suono di violini.
cercare di BACIARE più bambini sulla fronte, meno fanciulle sulle guance e qualche uomo in più sulle labbra. Ma anche sul collo.
Col crepitio del fuoco in inverno e il cantare di cicale d'estate.
scrivere una LETTERA senza le parole
"ciao", "come", "stai", "alla", "prossima".
consegnare come TESTAMENTO un paio di versi - Burp! e ..azz -
e un paio di canzoni
(messe qui sotto, bel belle).



Per quanto abbia insistito con la volontà di farmi caramellare, una volta passata a miglior vita, mi hanno risposto che è alquanto improbabile che questo mio desiderio venga soddisfatto. Quindi mi rimane la "solita" cremazione, ma, per favore, le mie ceneri non usatele per farci saponette.
Mi farebbe un po' senso.

domenica 6 giugno 2010

il pranzo della domenica

Non ricordava nemmeno come c'era finita sotto quel tavolo.
Non ricordava nemmeno cos'era; stava carponi, chinata tanto da sfiorare il pavimento col naso.. a cercare nutrimento tra briciole e avanzi, rovistando e grattando con quelle che erano state le sue mani.
Sopra il tavolo loro mangiavano e ridevano, quella cosa sotto aspettava solo che per distrazione cadesse qualcosa.
Ricominciò di nuovo a fiutare, ma no, era tutto secco, marcio, incrostato, impossibile cibarsi.
Nella foga di cercare, si ferì e cominciò a leccarsi per levare il bruciore e pian piano vide che sotto lo sporco c'era la pelle, la sua. Aveva dimenticato. Sotto era pulita e viva, come si era ridotta così? Si leccò ancora, si strofinò, usò i lembi della tovaglia per levare quella corazza di terra e schifo e si vide,ancora così bella.. si ricordò, della promessa che avrebbe avuto di più se fosse rimasta chinata, ad aspettare. Invece ogni giorno restava sempre meno per lei, aveva imparato a farsi piacere gli avanzi di giorni per non patire..
Quanto tempo era passato? Cos'era adesso?
Lo fece d'istinto, senza curarsi del dolore delle ossa piegate e irrigidite, si tirò su, in piedi, rovesciando il tavolo e quello che ci stava sopra. 
E si accorse che seduto a quel tavolo non c'era rimasto nessuno.
Pianse. Per il tempo perso.
E rise. Perchè il tempo non era perduto.

giovedì 3 giugno 2010

bicromia monocroma

Come contorcersi per guardare una faccia e poi l'altra.
Ma sempre solo una per volta.
Perchè insieme, mescolati e dosati, ogni volta in maniera diversa, sono il grigio.
Piombo, cenere, topo, nube, fumo, asfalto, argento, nebbia..
La dose cambia impercettibilmente e viverci dentro, come in uno sfiato, sgrana i confini, ancora un passo e sei già dall'altra parte.
Proprio quello che non  vorrebbe.
Invece di catapultarsi dal pieno, denso, grave
al vuoto, lieve, accecante.
E di capovolgerne il senso a piacimento, saltando le gradazioni senza lasciarsi avvolgere, mai.
Solo bianco
o solo nero.

Grigio

di Quintorigo

martedì 1 giugno 2010

a proposito di perversioni

Ognuno ha le sue, di perversioni.

A Tony, piacevano le sirene.. così tanto.
Sognava esseri fantastici, col busto sinuoso di donna, dal seno sodo e perfetto. Perfetto di misura di tatto e di profumo.
Dalla vita in giù delfino, bellissimo in acqua, Tony poteva vedere la pinna caudale riemergere e chinarsi e nuotare, sfiorando i fondali.
Ovvio che fosse fantasia, ma il giorno che la vide, pensò che sarebbe stata perfetta, erano suoi i capelli che immaginava, sua la schiena, suoi i gomiti, sua la voce.
Doveva parlarle, sussurrarle quel desiderio, curioso di conoscere se lei lo avrebbe condiviso e soddisfatto.
Cominciò ad accelerare il passo, sempre di più, sempre più vicino. E non si accorse del motorino, che lo prese, per fortuna di striscio, facendolo rotolare a terra di testa.
Rinvenne, non sapeva dire dopo quanto, e stava steso sul marciapiede, con due enormi occhi verde-blu che lo fissavano.
Riuscì a dire "la sirena.. la sirena per me"
"Si, stai tranquillo! Ho chiamato io l'ambulanza..".

nota dell'autore
Sono una persona fortemente discreta ma non esente da perversioni. Preferisco semmai definirle aspirazioni (o anche ispirazioni).
La perversione di oggi era scrivere una puttanata vera.