sabato 31 dicembre 2011

e la mezza cippa di fine anno

Una bella lista di intenzioni, obiettivi da raggiungere. 
Che poi le intenzioni siano buone, non è detto da nessuna parte; il privilegio è l'aria che respiro, il pane fresco nel sacchetto di carta, la suola integra delle scarpe, le scadenze mensili rispettate. 
La casella di posta raccoglie i pensieri da conservare ma anche il ciarpame:
- Proposte di incontri con donne di ogni nazionalità (ho dimenticato la spunta sulla f, sono maschio in automatico)
- Offerte groupon per cene in coppia, viaggi in coppia, terme in coppia
- promozioni di scorta dallo staff di qualche cazzo di newsletter 
Oggi non indosserò gli occhiali, è un tentativo, quindi stringo più forte gli occhi, mi inclino verso il monitor, proverò a lavare i piatti senza fare danni e se trovo la porta, scenderò le scale. 
Un paio di volte mi è successo di stare nel caos a occhi nudi, come un pesce nell'acquario, solo ombre contorni sfuocati rumori ovattati; perchè se io non ho la vista perfettamente a fuoco, divento anche un po' sorda. Cose dell'altro mondo. 

sabato 24 dicembre 2011

la mezza cippa di Natale

C'era un piccolo presepe meccanico, da nonna,  fatto a casetta, con una chiave a molla e le statuine dentro: il bue, l'asino, Maria, Giuseppe e in mezzo, nascosto nella paglia, un neonato. 
Cioè a me non pareva proprio neonato, le proporzioni non sono mai state quelle giuste. 
Se caricavi la molla, bue e asinello muovevano la testa a destra e a sinistra, Maria vestita di azzurro si chinava in avanti verso il bimbo, che stava con le braccia aperte (già redentore, doveva saperlo che la vita è un giro), poi tornava su e toccava a Giuseppe. Che regolarmente, a metà canzone, si bloccava, tentennava un po', come avesse mal di schiena, e poi si ritrovava con la faccia a sfiorare la paglia; il bambino era stato furbo e non si era girato ancora ad accoglierlo, altrimenti avrebbe preso una capocciata. 
"Peppe, su! Peppe.." mio cugino ci stava delle ore a parlargli.
Sono passati quasi 40 anni, mia nonna continua ad addobbare l'albero allo stesso modo, tira fuori il presepe, glielo piazza davanti ma non ci pensa più a girare la chiavetta, anzi, a chiunque si avvicini, caccia un urlo e dice NO.
"Giuseppe è stanco. S'è fatt viecchio".

domenica 4 dicembre 2011

nebbia

Se ne stavano alla fermata del 68, quei due, marito e moglie, 
con una valigia, in mezzo alla nebbia.
Lui pareva nervoso, come solo può esserlo un uomo del sud. 
In più sgrammaticato, ma soprattutto nervoso.
Lei, parlava, ma era una litania sottovoce, come un rosario.
Io poche cose ho capito, drammi di famiglia, 
per ragioni irragionevoli, spiegazioni inspiegabili, faide incomprese.
Lei mormora un lamento, lui passeggia irritato, si gira e le dice:
"..questa volta così, un'altra volto.. scendo. 
Perchè chi la porta, lo prende.
Stavolto scendo e glielo dico, quattro."
Mi chiederò tutta la notte, nella nebbia, che faccia fa uno che gli dici "Quattro".

sabato 26 novembre 2011

endorfino

Ancora non l'avevo provato.
Il riso crudo scottato nel burro appena sciolto diventa più biondo e meno tostato,
si agita più composto il vino bianco versato e sfuma lento lento.
I funghi porcini secchi da mesi si rapprendono nell'acqua calda e, strizzati, ri-odorano come da freschi
si abbracciano al riso e gli attaccano il loro profumo.
Tornano a galla a respirare quando li annego col brodo leggero
e poi di nuovo, vanno sotto e intorno e in mezzo.
Son loro a ruotare il cucchiaio di legno, non io. Seguono la danza.

Qualcuno sa che cucino sul serio con l'operetta, devo solo trovare il costume adatto.

mercoledì 23 novembre 2011

neanche a farlo apposta

Mercoledì, 23 Novembre 2011
La parola di oggi è: appauvrissement

appauvrissement /apovʀismɒ̃/
s. m.impoverimento: appauvrissement d'une famille, impoverimento di una famiglia appauvrissement du sol, impoverimento del terreno appauvrissement du sang, impoverimento del sangue appauvrissement d'une langue, impoverimento d'una lingua. 
La parola è tratta da:
il Boch - quinta edizione
Zanichelli editore

Adeguata oggi, più che mai.

sabato 12 novembre 2011

certo.

Suppongo che la formula "maggior accesso al credito" debba quietare gli animi.
Non il mio: non in questa forma. Un credito vero non sviluppa interesse che arricchisca le tasche di alcuno. Cosa ancora devo produrre, quindi distribuire, quindi acquistare? Chiamatelo "maggior accesso al debito", per chiarezza.
Dal pulpito dei Gx (come suona bene pulp) non si sente neanche un mormorio distratto sulla cultura della decrescita, dell'educazione civica, della convivenza e del risparmio energetico. Sulla Cultura, punto e basta.
La mia testolina leggera vive col poco che ha, non fa rate, nè finanziamenti, vuole lavorare meno e lasciare spazio a chi lavoro non ne ha; vuole farsi i biscotti a casa, frequentare il mercato rionale, vedere scomparire i centri commerciali, ricavare un orto da un pezzo di verde vicino casa senza che il giorno dopo arrivi un suv di merda a parcheggiargli sopra.
Io sto sempre a lamentarmi insomma.
Ma la mia testa, ripeto, è leggera, io e certi stili di vita non abbiamo nulla da condividere.
Per esempio: vedo sempre troppe auto in questa città.. ma da dove le tirano fuori? dove vanno con sempre meno persone a bordo, uno per auto? Ci si scambia parcheggi.
Stanche membra salgono su 4 ruote per svoltare due angoli e riparcheggiare, per entrare, magari due locali più in là, a fare il quinto aperitivo e il secondo afterhour o per entrare in palestra, magari.
Ti dicono che vanno in palestra per tenersi in forma, dopo essersi scolati ognuno un fusto di birra e la vendemmia del novello in tre ore e mannaggia quant'è caro vivere di questi tempi. Uomini e donne indistintamente.
Se fai 300 m a piedi, A/R , non ti si smembra il portafoglio, smaltisci l'alcool e stai meglio, secondo me. Unisci l'utile al dilettevole anzichè il dilettante all'utilitaria. Per esempio.
Festeggiate, chè arriva Mario Monti.

domenica 6 novembre 2011

mani in mano

E piove sempre più forte.
Ammetto che la massa d'acqua marrone e compatta ha un effetto ipnotico guardata dalla finestra picchiettata di gocce; mi inquieta quando ci vedo passare, dopo e oltre le bottiglie vuote, qualche tanica, un pallone, pneumatici, foglie, rami, rami attaccati a pezzi di tronco, poi tronchi, poi alberi interi. Uno, due, tanti.
Mi chiedo da dove, a monte, arriva,
e dove, a valle, spero non faccia danno.
Il ponte a nord è sorvegliato, li vedo di qua i lampeggianti. 
C'è qualcuno che passeggia tranquillo su quell'altro ponte, si ferma anche, scatta delle foto.
Il parapetto è abbastanza alto.
Continua a piovere, sempre più forte.

domenica 23 ottobre 2011

mercoledì 19 ottobre 2011

Non c'è fretta

La mia testa funziona così, per immagini
e il 16 ottobre si è svegliata così, con un cerchio..

lunedì 17 ottobre 2011

la chiave

Cosa faccio io sveglia a quest'ora non lo so,
ma trovo pozze di idiozia in ogni dove
che si rincorrono
e cercano
cercano
cercano
cose
consigli
input
spunti
o spuntì.
Io non lo so
"quanto può sopravvivere un bambino di 2 anni dentro una macchina con i finestrini chiusi"??
ma te, che te lo sei chiesto
puoi provare a vedere come ti accolgo, 
se me lo vieni a chiedere di persona.

domenica 16 ottobre 2011

come un incubo

Il potere e la violenza mantengono lo stato di fatto, 
si scontrano solo in apparenza, 
alla fine viaggiano a braccetto.
Manganelli e bastoni
caschi e passamontagna
scudi di plastica e barricate
arrivano nella stessa piazza, sfidandosi in un duello antico
che non ha vinti nè vincitori;
solo vittime, tra chi non appartiene a nessuna delle due fazioni. 

guarda
leggi
pensa

domenica 9 ottobre 2011

carne di papera*

Arriva il friccico dalla finestra, a farlo apposta e io mi avvolgo come salamella nella coperta un po' pesante; quasi quasi come stare nel bosco.
Mi piace.
Vien su quella pelled'oca* da spauracchio d'incubo notturno
da emozione d'amore
da vento intorno a un falò serale che ti costringe a ruotare come un girarrosto.
Eh no che non lo posso fare il teatro, caro amico, arrossisco dei miei stessi pensieri, mi imbarazzo dell'altrui imbarazzo, mi si arrizza ovunque quella carne di papera e non è bello presentarsi ispida come un porcospino davanti al pubblico, perchè quand'è così anche il capello sconfigge la gravità. Di conseguenza, io mi copro, che ironia.
Dannato e sensibile cuoio capelluto.
Cuoio capelluto.. perchè mi fa pensare di avere in testa un mocassino?

venerdì 7 ottobre 2011

vaniglia e zenzero

Da un poco,
riguardo i suoi capelli rosso-arancioni
più lunghi dall'ultimo incontro
meno lucidi
stringe la matita nella mano sinistra
fino a far sbiancare le dita.
Con la destra sposta il ricciolo dall'occhio alla tempia fin dietro l'orecchio
una
due
tre
enne volte.
Scrive lettere a caso sul foglio
in corsivo
elegante
chinato
ogni lettera un desiderio.

martedì 4 ottobre 2011

facce da ossimoro

Equitalia ha uffici dai soffitti alti, decorati, 
un enorme tavolo di marmo ovale
al centro. 
Dà proprio il senso della macelleria, del sangue versato, 
il nostro per loro. Mortacci.
C'è pieno di schermi al plasma che trasmettono in loop 
immagini evocative di paesaggi da favola

le distese innevate del polo artico le valli verdi della Svizzera in estate con le Alpi a fare da sfondo i canyon di ogni dove
spiagge bianche e mare trasparente che contavo i granelli barriere coralline e atolli satolli di frutti tropicali cascate di Iguazù animali selvaggi

Tutte cose che
un comune mortale (leggi -normale contribuente-) non vedrà mai tutte, se è passato a versare da Equitalia.

E sotto le immagini scorrono scritte ancora più oniriche

..per un paese più giusto.. fidati di Equitalia..

Il suo fine è quello di contribuire a realizzare una maggiore equità fiscale,
dando impulso all'efficacia della riscossione attraverso la riduzione dei costi a carico dello Stato e la semplificazione del rapporto con il contribuente.


FOTTUTI STROZZINI. Non c'e scritto quello.
Potrei stare a raccontare la mia personale esperienza di "evasione" e raccontare di una cartella che mi chiedeva 387,23 euro, ridotta, dopo settimane di insistenza, a 61,23 euro (per un servizio di cui non ho usufruito) così composti
1. 20 euro di tassa rifiuti evasa in un appartamento in cui non abitavo da mesi
2. 41,23 euro di mora e interessi variamente spartiti
e USURAI CAROGNE non c'e scritto.

Le facce di quelli in coda con me, prima e dopo, stonavano con la musichetta lounge di sottofondo perchè gli evasori, quelli veri, stavano nascosti tra le palme, i granelli di sabbia e le onde trasparenti dei loro paradisi fiscali e, quelle immagini, con la scritta I LADRI SIAMO NOI, non c'erano.

giovedì 29 settembre 2011

fughe di paglia

Increspature d'acqua, un ponte e alberi finti 
disegnati sulla cartapesta che si illumina all'alba, 
diorama per esseri impagliati da museo di scienze naturali;
un bravo tassidermista riuscirebbe ad adattarmi al paesaggio.

mercoledì 21 settembre 2011

questo sarà un post-o- bellissimo

Questa mattina la mia radio sveglia, più radio che sveglia, ha perso la sua unica funzione sintonizzandosi sul brusìo, intenso brusìo.. così ascoltavo la radio in streaming non rendendomi conto del ritardo nella trasmissione, 
calcolando male i tempi e 
riuscendo ciononostante -che bello scriverlo attaccato- ad arrivare in perfetto orario a lavoro.
C'è un complotto alle mie spalle del caso/del caos/della sveglia
che mi impedisce di agire a cazzo.
E il gerundio è ridondante.

domenica 11 settembre 2011

ad angolo, zia waller

.Che per conto mio, potrebbe essere già metà novembre prossimo
o aprile scorso 
perchè, 
con il tempo, ultimamente ci litigo, 
fingo interesse, lo strattono, lo maltratto e poi lo abbandono ma
non me lo filo, se non nel sonno;
ritengo giusto riposare bene, anche se può sembrar poco, 
allungare gli arti e stirarli occupando più e più spazio.
Creo mini bolle di benessere dove tutto viaggia alla mia velocità
quindi un'ora è un anno, 
a volte un giorno, 
più spesso è bisettimanale
e sono riuscita a mediare anche questo piccolo inconveniente. 
C'è poi chi pensa che io dovrei stare in India
ormai, trasposta, 
su un tappeto stinto ad ammaestrare/istruire scarafaggi: che almeno sappiano salutare educatamente quando ti tagliano la strada.. pensandoci sì, vivo in parallelo ma talmente obliqua da sembrare normale
E credo di non stare più qui da un bel pezzo, chi può dirlo?

lunedì 29 agosto 2011

Il buon giorno si vede più o meno da mezzogiorno all'una

Elenco dI motivi:
è il primo giorno di lavoro dopo 15 di ferie (poco) retribuite
e coincide con il clou della mia sindrome premestruale
che coincide con il punto più basso della curva mensile del mio bioritmo
che coincide con il peggior oroscopo che io possa aver mai deciso di leggere un lunedì mattina
che coincide con la mattina più nuvolosa degli ultimi 10 giorni
e con la notte in cui mi ha fatto visita la zanzara più spaccapalle della zona
e con il minor numero di ore di sonno da tre settimane a oggi
e con il primo pranzo insieme al capo, dopo 1 mese di assenza (sua, tra l'altro).
Costui (il capo) è logorroico già se stiamo lontani un fine settimana, pensa dopo 30 giorni durante i quali Lui si è fatto il coast to coast San Francisco-NewYork.

C'è una cosa di costui (il capo) che io trovo inquietante; almeno una volta alla settimana deve raccontarmi di un morto tra i suoi conoscenti.
Morto ammazzato, morto incidentato, morto malato, morto di giornata.
Ma non è che porto sfiga? 
Ma dai, figurati.. 
Davvero, non è che..
Capo, la pianti? non esiste la sfiga.
Comunque ti ho portato un regalino. Pensa, ne avevo comprato uno uguale a tizio che...
PORTA VIA QUELLA COSA!!!!!

mercoledì 17 agosto 2011

appennino

L'immobilità nello stagno rimbalza sul muschio-lichene.
Papere ferme ad aspettare il botto, mescolate ai manichini d'installazione pre-futurista.
Maschere, colori, odore di mandorle impastate nello zucchero,
nausea perfetta.
Bambini, bambini, ragazzetti, poppanti
e pance rotonde, il paese si moltiplica.
Artisti di strada perfetti, un bancomat dietro il palcoscenico, bottiglie, bicchieri, 
fuoco, sfoglie, salami e vino.
Buskers da tutto il mondo in una sola proloco riportano vento
nel mio cervello cariato,
non senza due barattoli
di porcini sott'olio e marmellata di pesche e fichi.
Il sottovuoto nel ritorno meno mesto, che a casa mi attende il solito casino.

mercoledì 3 agosto 2011

sono una rete da pesca

"Beatrice, alata e potente, leggera e svagata, veleggiava con le sue scarpe basse e un'altezza precisa e puntuale, come se l'avesse disegnata Picasso quando non stava fuori di testa.
Cambiava rapidamente direzione e aveva un passo veloce e svampito. 
Noi, dai tavolini dei bar, la seguivamo fino all'ultimo istante percependo strazianti disagi interni e avremmo voluto lanciare lazi da rodeo e acchiapparla una volta per tutte, con la sensazione netta che lei però si sarebbe liberata con un movimento distratto e lievemente infastidito e, leggiadra, avrebbe ripreso a camminare intraprendendo direzioni che non erano mai le nostre, alimentando un mistero fitto sulle sue destinazioni".
 Hanno tutti ragione, Paolo Sorrentino

Mi ci sono rivista, come in uno specchio, tanto per apparire la snob che tutti credono.
Non riesco più a odiare. Non riesco più ad amare.
Gli spazi sono quelli ora tra un nodo e l'altro, i nodi li ho stretti io con queste mani, da che erano larghi e sformati; è passato il tempo dei melodrammi, delle nottate in bianco a pensare ai sogni di seta e spine.
Dice: stai invecchiando. Non credi più alla rarità, ai momenti belli e sospesi.
Io penso: ora non ci credo, punto e sto andando, col senso del chissene, per me e me soltanto. Guardo i segni sul corpo mio e altrui senza quasi più fare domande.
La rete ha pescato
una lingua morbida
un figlio di puttana
un ladro
un ex professore
un supereroe
non necessariamente in quest'ordine.

sabato 30 luglio 2011

scusate se non vi chiamo "signori"


..e ce ne sono migliaia come lui..

sabato 23 luglio 2011

e comunque mi chiamo Andrea

Che cazzo di occhi che hai.
In fuori, arrossati, liquidi e belli, verde riccio castagna un po' e un po';
tieni occupati 4 posti anzichè uno con lo zaino, i piedi, il giornale e un mare di cartine.
Stai a rollare da minuti 15 un'infinità di sigarette
che infili, meticoloso, nel pacchetto vuoto. E sorridi. 
Anche Mauri lo faceva sempre perchè soffriva di insonnia come me.
Lanci pezzi inutili dal finestrino aperto e chiedi scusa, girato di un quarto a me che ti sto dietro.
E' solo carta. Poi sorridi e la stagnola del panino la lanci a canestro perfetto nel cestino della fermata.
Poi sorridi.
Fischi forte, tanto forte, apri il giornale sulla notizia del giorno, 90 morti, e fischi, ammutolisci e senza pensarci intoni Felicità di Albano e Romina Power. 
Ti alzi, carichi tutto a spalle, ti volti, sorridi e scendi cantando.
Siamo tutti sulla stessa cazzo di barca, o no?

lunedì 11 luglio 2011

Tra-piantata

Dura un secondo la mancanza di questo buco nero di famiglia che ho
e che funziona al contrario;
mi ha sputata fuori come un seme di cocomero
estraneo al palato,
è stato un invito a mettere radici Altrove.

Nell'ultima stanza stava, quell'uomo gigantesco e scuro, seduto a gambe incrociate
con le spalle dritte
i capelli lucidi e bianchi di lampade al neon
come in certi uffici tristi da seminterrato
il viso nero e piatto senza tridimensione.
Aspetto da sempre che apra gli occhi.

Mio padre mi ha regalato un'intera batteria di pentole,
tutte senza coperchio.
"Quelli non ce li ho" ha detto.
Figurati io, papà. 
Per un secondo mi manchi ed è un secondo lunghissimo.

mercoledì 22 giugno 2011

eroina

..ma non volevo parlare di droghe.. 
Succede che ho un bubbone pruriginoso e fucsia sul braccio destro che tende ad evolvere; il mio capo oggi ha esternato considerazioni tipo:
1."quella roba lì non è una zanzara, fidati!!"
2."dovresti schiacciare la punta e togliere il pungiglione!!" (ma non c'è)
3."dovresti incidere con un coltellino e succhiare il veleno" ...???
La mia espressione è passata dallo stupore alla preoccupazione al terrore panico, giusto il tempo di notare che armeggiava nel cassetto per cercare un cutter per liberarmi dal maligno.
Ehi, male che vada, la cosa peggiore che può succedere (a parte staccarmi il braccio da sola a forza di grattare) e che mi trasformi nella Donna Ragno, perchè quello è - lo so, l'ho visto e ho taciuto la verità.
Che è un vantaggio. 
Ma anche no. Potrei diventare una delle poche eroine che non sparano tette, non sono invisibili, non si vestono da cheerleaders coi mutandoni a stelle.
Comunque finora uso ancora gli occhiali, non ho imbozzolato i gatti e faccio le scale per tornare a casa.
Attendo la trasformazione.

mercoledì 15 giugno 2011

dei blogghi

Sono piena di punti interrogativi;
vallo a trovare a quest'ora un buon dermatologo esistenziale 
che ti scrubba i pensieri da dentro,
facendone uscire pura scemenza.
Prima della sera di luna rossa, 
è la giornata mondiale del vento
che si mischia
s'invortica e si alza
piega agita inclina ombrelli e rovescia ombrelloni
gira le pale asciuga i panni sbatte le porte
spettina donne nonne e capelloni
rende pazzo qualcuno
alza la sabbia porta la pioggia disfa i soffioni
sfoglia gli alberi solleva onde e gonne
passa sotto le porte
e trasporta gli odori.
A me quello suo, di essi, di loro, chiunque siano.

venerdì 10 giugno 2011

nel giardino del re

Sono rimasta a vagare tutta notte
e non facevo che sfiorarle le lenzuola
ho dormito son sicura
ho sentito il peso della sagoma di gatto che dormiva accanto
aderente
composto
e ti ho appoggiato la mano sulla spalla.

Voglio guardare nel tuo spazio
voglio rimanere estranea e ospite
voglio pernottare
voglio essere invitata
voglio guardare il mio spazio
voglio conservarlo
voglio invitarti
e voglio che ti fermi.

giovedì 9 giugno 2011

4 SI "per quelli che passeranno".

Dicono che il tempo cambi le cose,
ma in realtà le puoi cambiare solamente tu.
(Andy Warhol)



martedì 7 giugno 2011

comunicazione borderline

Ho una predilezione per l'amaro Lucano
in questo periodo.
Mi ovatta ma non mi schianta.
Non mi piacciono gli uomini pettinati perchè sono impomatati 
e allisciati dentro,
senza sfumature.
Non ricordo bene i miei 17 anni
ma li porto ancora adesso da qualche parte,
so che un giorno tinsi i capelli rosso ciliegia
baciai un uomo che ne aveva 29 di anni
e da allora la differenza di età tende a invertirsi.
Mi stupivo e mi stupisco ancora di quelli che (non) sanno baciare
e non l'avrei mai detto. Insospettabili.
Ho notato da poco di avere quattro nei sulla gamba destra,
perfettamente allineati
e mi piace puntualizzare.  

venerdì 27 maggio 2011

Anonimo

Sono sloggata nel blog
a intermittenza;
sbloggata insomma.
Blogger, qui, vive di vita sua e mi concede solo l'anonimato,
tranne che in brevi momenti di cui approfitto,
quando mi assiste la fortuna. (Va a culo insomma).
Meglio perchè preferisco il croccantino da passeggio
i piedi nella fontana
la bici comprata al baloon
vivere certe avventure
di papere paperotti conquiste bottiglie vuote e parapiglia.

lunedì 23 maggio 2011

più orizzonti


C'è un momento in cui bisogna alzare i tacchi,
prendere la porta
e lasciarsela alle spalle.
Io non ho resistito.

mercoledì 18 maggio 2011

question time

Fra-ttanto che passa a'jurnata
io mi pongo (e mi dasso) come una che dorme poco e male
sogna fra-ttaglie
si dedica all'amica del cuore fra-ternamente
e spera che ogni giorno almeno uno dei suoi spasimanti (fedi-fra-ghi)
si storca un pochetto l'alluce
e così fra-stornato si domandi: what time is it?
La risposta è fra-nca da parte mia: 
è ora che te ne vai affanculo.

domenica 15 maggio 2011

er metica

Quella volta il sacchetto vuoto del pane fu perfetto per respirarci dentro
e trattenere
e sperare di non aver mangiato pesante
perchè non sai mai.
Io, più ho voglia di sapere e più mi manca il fiato;
lo raccolgo in buste
perfettamente sigillate
e poi me lo scoppio in faccia
come un tuono che mi sveglia.
Sempre sperando
di non aver raccolto aria troppo pesante e in quel caso
rimango così di stucco che neanche uno scalpellista esperto riuscirebbe a estrarre la statua che è in me.

venerdì 13 maggio 2011

qvasi


Blogger sfotte.

giovedì 12 maggio 2011

la trattativa

Non sto scappando; 
c'è che è più bello quando vuoi
e non hai
e poi puoi
e sono solo fatti tuoi.

Cerco traduzioni attendibili.

domenica 8 maggio 2011

Con indosso una gamba di pantalone,
una scarpa destra,
due unghie lunghe e una sola laccata.
Il rendimento imperfetto dell'equilibrio, misurato a distanze di micron e di chilometri.
A cena ho inzuppato le fragole nel latte, 
bevuto il caffè a cucchiaiate; ho smesso di conversare a tu per tu
più o meno 6 mesi fa.

sabato 30 aprile 2011

chi la fa poi non è detto che se l'aspetti

Il citofono al sabato è foriero di messaggi inascoltabili.
"Buongiorno, mi scusi.. volevo chiederle..
dove secondo lei è possibile trovare la salvezza, in questi giorni?"
Seguono lunghi attimi di silenzio e di riflessione sul significato delle parole
salvezza
trovare
e buongiorno.
Suppongo abbia già provato nel portone accanto.
"Eh eh eh.. ehm.."- risatina sommessa (un punto per l'ironia). "Magari posso ripassare domani.."
Breve silenzio per riflettere sulle conseguenze dell' ehm e del domani.
Ho riflettuto e la sua salvezza, per me, è recuperabile proprio là, alle sue spalle.
Vede, al centro dell'incrocio.
Ma non ora; nel buio della notte fonda, a semaforo spento e lampeggiante.
Dice: sei cattiva.

martedì 26 aprile 2011

è variabile

Pensandoci.
Mi vengono in mente questionari interi di domande da farti con risposte aperte.
Troppo aperte.
Mi immagino possa svilupparsi una sorta di corrente del Golfo 
che scompiglia te me i passati i presenti
creando una distesa di terra verde, ocra e rossa.. sì, hai capito bene.
E poi calzini raggomitolati che scappano, 
pallotte di pelo ispido 
e un tavolo stretto e lungo, con due sedie (una a sud e una a nord), 
che pian piano si accorcia mentre avanza il questionario 
e diminuiscono le portate.
Sono una tegola di tetto scoperchiato, in questa giornata.
Fa bene a non piovere. Almeno qui.

lunedì 25 aprile 2011

Questo paese

domenica 17 aprile 2011

arco in un baleno


Ho dimenticato cosa volevo scrivere.

lunedì 11 aprile 2011

Crepa

La smetto di fissare il muro.

lunedì 4 aprile 2011

vicini di casa

il mio dirimpettaio. lontano, lontanissimo
Sopra.
La prima colazione qui con i gatti esploratori, appiccicati alla finestra; 
loro osservano i gabbiani planare sul fiume.
Io osservo loro.
E in certe posizioni, si vede solo cielo dalla mia finestra.

il coniglio è dentro lo specchio, sono sicura.
Vivo.

sabato 2 aprile 2011

giovedì 31 marzo 2011

professionista

Che ne sarà della mia adsl, eh?? che ne sarà..?
L'oracolo (insieme a Tiscali) non sa - non risponde.
Resti in attesa, l'operatore è impegnato, le linee sono intasate, non riattacchi pliis
Dammi un prodigioso silenzio per l'attesa, almeno, che certa musica
unza unza parapapà, che dire, mi fa rabbrividire.
Se non dovessi tornare
vi prego
pensatemi
come disse quel pirata un po' signore, professionista nell'amore
"tanto tanto intensamente, con il corpo e con la mente".
Raccogliete margherite, senza spetalarle
che l'amore va e viene senza troppi preamboli.
Un po' come la connessione..

giovedì 24 marzo 2011

mi sciolgo nel mastrolindo


Mi manca il tempo per fare ispezionare scrivere ma vedo cose assurde.
Scena uno: bambino, rimasto col polso legato al palloncino gonfiato d'elio, troppo grande per lui. La mamma gli lascia la mano un attimo, lo guarda inebetita alzarsi in volo e andar via veloce e salutarla. 
Effetto collaterale - torcicollo fulminante.
Devo credere ai miei occhi?
Scena due: io con quel piccione che continua a zompettarmi vicino ai piedi e io gli ripeto "oh scemo, ho solo tirato un mozzicone, vai via"; poi arriva una cretina che lo spaventa e si vede solo più lui terrorizzato che sbatte rimbalzando tra me e il vetro, me e il vetro,
me e il vetro, 
e non capisce che è il vetro. E che io, sono io.
Deve credere ai suoi occhi?
Sono un poco stanca. Non fatevi fregare dal titolo, l'avevo detto? 

venerdì 18 marzo 2011

come volevasi dimostrare

"A volte ho l'impressione che la gente non mi ascolti, mentre parlo.."
"..Come dici, scusa?"

martedì 15 marzo 2011

TETRIS in mansarda

Capiamoci.
Sono pochi pezzi cianfrusaglia.
Il letto va nell'angolo a destra, sotto la prima finestra messo così
il tappeto
la cassettiera grande di fianco all'armadio
il piano che userò come tavolo, centrale, appoggiato al muro a sinistra
così non ci sta il tavolino
e la libreria?
Rifaccio.
Il letto nell'angolo a destra, ma messo cosà
la libreria di fianco
cassettiera e tappeto
tavolino
non ci sta il tavolo ora.
Cambio.
Metto il tappeto
la cassettiera
la libreria
il letto
il piano
il tavolino
..no, cazzo, l'armadio!!!
GAME OVER
i traslochi sono il male, nel bene

giovedì 10 marzo 2011

le domande che non dovrei pormi

Perchè un grossista di frutta e verdura dovrebbe avere una gigantografia di Padre Pio serigrafata sul telo del furgone? esiste e c'è. 
Si sa, l'ortofrutta fa miracoli.
Perchè esiste una leggenda che racconta di una campagna ecologista promossa nel capoluogo lombardo il cui slogan pare fosse
PULISCI MILANO 
e che pare sia stata ritirata a pochi giorni dalla presentazione? Pare fosse troppo offensiva per i gay.
E perchè il PD si presenta alle comunali della prima capitale d'Italia  con un più classico e sobrio 
Gli estimatori del pissing esultano.
Dio strafatto, ma chi ve li scrive gli slogan?

martedì 8 marzo 2011

d'equilibrismo

Io sono un abitudinario.

E pensi che potresti abitudinarti 
ai miei repentini cambi di abitudine?

domenica 6 marzo 2011

venerdì 4 marzo 2011

sottile

Scopro di avere un certo feeling 
con la mia ombra proiettata
altissima
con questo sole ancora troppo sbilenco
delle quindici e cinquantasei.

mercoledì 2 marzo 2011

e adesso però..

Imberbe occhialuto laureando in architettura 
che vieni a rilegare la tua astuta tesi su la promenade di servizi e relazioni sociali in una cittadina francese (sottotitolo "una vita da dandy, conosco gente vedo cose"),
stai per diventare dottore in architettura, designerizzi forse maniglie ergonomiche in pregiati materiali high tech, ma ancora non hai capito l'uso e la funzione di un serramento?
Chiuso-fa caldo, io lavoro serena.
Aperto-fa freddo, il calore si disperde, io m'incazzo.
Dovresti chiuderti la porta alle spalle se, mentre aspetti, esci per telefonare..
Seconda cosa: è inutile, te lo garantisco, mandare tua madre (tua madre??) due giorni prima a chiedere cose, come, quindi, quando.
No fogli stampati, No tesi. Tua madre non ti salverà.
Arrivare qui un'ora prima della consegna e girarmi attorno, sbuffando e pretendendo da me la fretta che tu (!) non hai avuto, intento com'eri sulla promenade, potrebbe farmi innervosire, alquanto, ma soprattutto rallentare.
Non ti dico poi come mi tartarugo se fai commenti su come secondo te andrebbe rifilato il volume.
Alla fine, in tempo perfetto, ritiri il tuo capolavoro di fatica ultima estrema e non hai neppure i soldi per pagare? 
..e adesso hai rotto i coglioni!!

martedì 1 marzo 2011

marmotte

Nevicava.
Me la sono presa comoda, dovevo consegnare la busta (giusta) per un appalto all'agenzia xyz e l'ufficio apriva alle 9.
Ieri ho visto "Non è un paese per vecchi", non lo farò mai più da sola.
E poi ho visto "Tutto l'amore che c'è", non lo farò mai più.
Aspettavo la primavera con ansia.
Se io potessi conoscere le ragioni di tutto ciò che faccio, non sarei qui; chissà, forse sarei in una cavità sotterranea a sgusciare le ultime noci e a temere per il prolungamento della stagione fredda.
O forse sarei la protagonista di un film che parla del golf e mi chiederei come è possibile che Will Smith filosofeggi.
In realtà mi era venuta voglia di baciare, avendo sotto mano solo gatto, dopo averlo pacioccato un po', mi sono ridotta a guardare il secondo filmetto e a chiedermi "com'è che non mi è mai venuto in mente di indossare una giacca al contrario?".
Non mi è nemmeno passata la voglia di baciare, anzi, si è arricchita di altre voglie che non starò qui ad elencare.
Ho consegnato la busta giusta, ho sorriso da ebete, ho camminato sotto la neve, guardato fuori dal finestrino del bus, osservato il bianco con la voglia di scendere, inoltrarmi nel bosco e sciogliere un pezzo di quella distesa immacolata con il fiato, le lacrime, il piscio e il vomito. Mi bastava lasciare un segno.
Peccato. Non l'ho fatto.
Resisto, mio malgrado, alle tentazioni.

lunedì 28 febbraio 2011

te.

ha un profumo buono
la sera,
graffiata dalla tua voce
di vinile che fruscia.

sabato 26 febbraio 2011

L'oroscopo mi sta sul culo, beatoallui.

Non ce la faccio a essere seria, a prendermi sul serio; temo sempre di disintegrarmi come la carta di certi libri, che si sbriciola se la smuovi troppo.
Mi accolgo così come sono, uno scaracchio sputato su questa terra, un essere fra tanti, una penna se scrivo (ma anche se sono arrabbiata), due dita se digito, perchè di più non le voglio usare. Due o quattrocchi a seconda dell'ora del giorno.
Ho imparato ad accettarmi, ad affettarmi, a squartarmi; sono carne ma carne viva e finchè lo sarò, lontana dal bancone della macelleria. Petto, cosce e ali.
Conservo quello che possiedo di più caro: l'amore e il mio pc portatile.
Con la certezza che mi abbandoneranno entrambi per eccesso d'usura.
Con la certezza che ne avrò fatto buon uso, però.

giovedì 24 febbraio 2011

mi ritorno in me

devo ricordarmi le piccole cose,
sorrido,
ri-penso,
endorfino,
conosco,
parlo lentamente,
imparo a dire "no".
autostima, no autoscontro.

martedì 22 febbraio 2011

la sfida finale

Sarà, ma mi manca il momento della sfida finale, quello col mostro di fine livello che lo devi fare settantacinque volte prima di sconfiggerlo.
Oppure fai come ho fatto io dopo la 16esima, ti fai dare il codice e giochi in modalità IDGOD, cioè sei Dio.. puoi sparare col bazooka contro un muro a due micron di distanza e il rinculo ti fa l'effetto delle bollicine della gazzosa.
Si, mi piaceva giocare a Doom, mi piaceva giocare a Magic e ho anche giocato di ruolo, fanciulla gentile che sono. Spaccavo il culo ai passeri.
Per sbaglio mi capita di osservare in streaming la faccia gonfia di Cota, lo sguardo acuto penetrante e svagato di Gasparri, il sorriso avvilito di Franceschini e i capelli frisè(ggianti) della Conchita nazionalpopolare, che parlano di colonnelli, dittatori, talebani e loro amici di lettone, quando mi viene la voglia irrefrenabile di organizzare un torneo misto tra me e loro, ma con regole mie e come decido io.
Primo, gli tappo tutto: terre, paludi, foreste, orifizi, centrali nucleari e qualunque genere di mana possiate immaginare e loro MUTI. Ma qui nessuno ha mai picchiato nessuno, mai stato violento, mai istigato alla violenza.. Dici, non si può? macchè, le regole le faccio io indi oltre all'aver tappato, c'è l'incantesimo diarrea fulminante implosiva se apri bocca per lamentarti.
Secondo, gli lancio l'istantaneo specchio delle altrui brame. Dallo specchio viene fuori Calderoli col maiale, Cota si eccita, Gasparri ha un embolo ma prima si fa schiaffeggiare, e dal maiale e da Conchita, mentre Franceschini sorride avvilito.
Nel muto caos generale, evoco l'angelo nero della vendetta, il mostro finale, il demone delle fiamme delle anime perdute di chivv'estrammuort!
E loro, in tutto questo, MUTI. Per sempre.
Alla fine, però, è solo un gioco.
Spengo che è meglio.

la mia stella ha forma e occhi

Perdonatela, la franchezza.
I due amici dell'amarone amarissimo, io ho provato a evitarli, ma mi si ripropongono, come la peperonata per lo spuntino di mezzanotte. Li sto spiando, lo ammetto, e questa è la seconda parte di un incontro, chissà, forse a divanetto e senza vino.

Io ho una buona stella pesante,
mi innamoro ad ogni respiro,
per sei anni ho cercato/trovato/indagato/scrutato/scalato, pazza gioia rules ma ogni tanto va a scemare, per mancanza di entusiasmo;
che io ci credo nell'amore, ma lui purtroppo non crede in me - maledetto
tu sei una persona in gamba, eccezionalmente sghemba
poi lo sai, l'amore genera magrezza, talvolta
e tu lo sai! poi se al mattino non ti parte una canzone, ci resti male tutto il giorno perchè al lavoro stai troppo sveglio
non mi è mai capitato di sentire e non parlare
certo mi metto in attesa con la cavalcata delle Valchirie,
sissignore e nossignore.
Il vento è bello, il vento scompiglia, e da bambino mi piaceva fare come i cani e cacciare fuori la testa dal finestrino fino a che non si seccavano occhi naso e bocca.
Ridevo, come un matto.
A me da piccola la maestra in un tema mi segnò errore perchè scrissi coppino al posto di mestolo. Bah! io lo chiamavo così, quello il coppino è.
Volere tutto è un sacrosanto diritto, che poi non si ottenga è un altro paio diemme.
Di metri?
Di merda.
Tu immagina e io realizzo, nei limiti della legalità e un po' anche della decenza, per Antonomasia (che ha un nome secco).
Io Toni Servillo lo vorrei in camera, a dirmi buongiorno.
La vedo di difficile attuazione.. ma come ti vengono in mente certe cose?
Le leggo su Famiglia Cristiana, settimanale cristiano
cristiano maronita
cristo, i cristiani!
maronna, i maroniti!
gesù, i gesuiti!
confucio, i confusi!
budda, i budini!
e allah?
gli alieni.

lunedì 21 febbraio 2011

Pink Freud (come perdere il romanticismo)

Ci sono giorni in cui ti svegli ed è tutto rosa;
spalanchi gli occhi d'improvviso, senza sveglia, apri la piccola finestra e quello che vedi è rosa.
Come i confetti, mai più visti
come certe pesche nel punto dove la polpa si avvicina al nocciolo
come la bavarese di fragole
e il marshmallow di gomma appiccicosa.
Ci sono maledettissimi giorni in cui ti svegli ed è tutto schifosamente rosa;
perchè qualcuno ha messo i suoi cazzo di calzini rossi
in mezzo al mio bucato bianco da lavare.

venerdì 18 febbraio 2011

di una certa-qualche utilità

papillote /papijɔt/
s. f.1 diavoletto (m.), bigodino (m.) (di carta): avoir la tête en papillotes, avere i bigodini in testa; (fig.) tu peux en faire des papillotes de cet article!, con questo articolo puoi farci le barchette!  2 (cuc.) cartoccio (m.): cailles en papillotes, quaglie al cartoccio 3 carta di caramella. 
La parola è tratta da:
il Boch - quinta edizione Zanichelli editore
Ha ricevuto questa e-mail in quanto iscritto alle parole del giorno dei dizionari e delle opere di consultazione Zanichelli.