sabato 26 novembre 2011

endorfino

Ancora non l'avevo provato.
Il riso crudo scottato nel burro appena sciolto diventa più biondo e meno tostato,
si agita più composto il vino bianco versato e sfuma lento lento.
I funghi porcini secchi da mesi si rapprendono nell'acqua calda e, strizzati, ri-odorano come da freschi
si abbracciano al riso e gli attaccano il loro profumo.
Tornano a galla a respirare quando li annego col brodo leggero
e poi di nuovo, vanno sotto e intorno e in mezzo.
Son loro a ruotare il cucchiaio di legno, non io. Seguono la danza.

Qualcuno sa che cucino sul serio con l'operetta, devo solo trovare il costume adatto.

mercoledì 23 novembre 2011

neanche a farlo apposta

Mercoledì, 23 Novembre 2011
La parola di oggi è: appauvrissement

appauvrissement /apovʀismɒ̃/
s. m.impoverimento: appauvrissement d'une famille, impoverimento di una famiglia appauvrissement du sol, impoverimento del terreno appauvrissement du sang, impoverimento del sangue appauvrissement d'une langue, impoverimento d'una lingua. 
La parola è tratta da:
il Boch - quinta edizione
Zanichelli editore

Adeguata oggi, più che mai.

sabato 12 novembre 2011

certo.

Suppongo che la formula "maggior accesso al credito" debba quietare gli animi.
Non il mio: non in questa forma. Un credito vero non sviluppa interesse che arricchisca le tasche di alcuno. Cosa ancora devo produrre, quindi distribuire, quindi acquistare? Chiamatelo "maggior accesso al debito", per chiarezza.
Dal pulpito dei Gx (come suona bene pulp) non si sente neanche un mormorio distratto sulla cultura della decrescita, dell'educazione civica, della convivenza e del risparmio energetico. Sulla Cultura, punto e basta.
La mia testolina leggera vive col poco che ha, non fa rate, nè finanziamenti, vuole lavorare meno e lasciare spazio a chi lavoro non ne ha; vuole farsi i biscotti a casa, frequentare il mercato rionale, vedere scomparire i centri commerciali, ricavare un orto da un pezzo di verde vicino casa senza che il giorno dopo arrivi un suv di merda a parcheggiargli sopra.
Io sto sempre a lamentarmi insomma.
Ma la mia testa, ripeto, è leggera, io e certi stili di vita non abbiamo nulla da condividere.
Per esempio: vedo sempre troppe auto in questa città.. ma da dove le tirano fuori? dove vanno con sempre meno persone a bordo, uno per auto? Ci si scambia parcheggi.
Stanche membra salgono su 4 ruote per svoltare due angoli e riparcheggiare, per entrare, magari due locali più in là, a fare il quinto aperitivo e il secondo afterhour o per entrare in palestra, magari.
Ti dicono che vanno in palestra per tenersi in forma, dopo essersi scolati ognuno un fusto di birra e la vendemmia del novello in tre ore e mannaggia quant'è caro vivere di questi tempi. Uomini e donne indistintamente.
Se fai 300 m a piedi, A/R , non ti si smembra il portafoglio, smaltisci l'alcool e stai meglio, secondo me. Unisci l'utile al dilettevole anzichè il dilettante all'utilitaria. Per esempio.
Festeggiate, chè arriva Mario Monti.

domenica 6 novembre 2011

mani in mano

E piove sempre più forte.
Ammetto che la massa d'acqua marrone e compatta ha un effetto ipnotico guardata dalla finestra picchiettata di gocce; mi inquieta quando ci vedo passare, dopo e oltre le bottiglie vuote, qualche tanica, un pallone, pneumatici, foglie, rami, rami attaccati a pezzi di tronco, poi tronchi, poi alberi interi. Uno, due, tanti.
Mi chiedo da dove, a monte, arriva,
e dove, a valle, spero non faccia danno.
Il ponte a nord è sorvegliato, li vedo di qua i lampeggianti. 
C'è qualcuno che passeggia tranquillo su quell'altro ponte, si ferma anche, scatta delle foto.
Il parapetto è abbastanza alto.
Continua a piovere, sempre più forte.