sabato 23 luglio 2011

e comunque mi chiamo Andrea

Che cazzo di occhi che hai.
In fuori, arrossati, liquidi e belli, verde riccio castagna un po' e un po';
tieni occupati 4 posti anzichè uno con lo zaino, i piedi, il giornale e un mare di cartine.
Stai a rollare da minuti 15 un'infinità di sigarette
che infili, meticoloso, nel pacchetto vuoto. E sorridi. 
Anche Mauri lo faceva sempre perchè soffriva di insonnia come me.
Lanci pezzi inutili dal finestrino aperto e chiedi scusa, girato di un quarto a me che ti sto dietro.
E' solo carta. Poi sorridi e la stagnola del panino la lanci a canestro perfetto nel cestino della fermata.
Poi sorridi.
Fischi forte, tanto forte, apri il giornale sulla notizia del giorno, 90 morti, e fischi, ammutolisci e senza pensarci intoni Felicità di Albano e Romina Power. 
Ti alzi, carichi tutto a spalle, ti volti, sorridi e scendi cantando.
Siamo tutti sulla stessa cazzo di barca, o no?

4 commenti:

Ricorda: "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre". Poi lèvati dalle palle.