mercoledì 17 agosto 2011

appennino

L'immobilità nello stagno rimbalza sul muschio-lichene.
Papere ferme ad aspettare il botto, mescolate ai manichini d'installazione pre-futurista.
Maschere, colori, odore di mandorle impastate nello zucchero,
nausea perfetta.
Bambini, bambini, ragazzetti, poppanti
e pance rotonde, il paese si moltiplica.
Artisti di strada perfetti, un bancomat dietro il palcoscenico, bottiglie, bicchieri, 
fuoco, sfoglie, salami e vino.
Buskers da tutto il mondo in una sola proloco riportano vento
nel mio cervello cariato,
non senza due barattoli
di porcini sott'olio e marmellata di pesche e fichi.
Il sottovuoto nel ritorno meno mesto, che a casa mi attende il solito casino.

8 commenti:

  1. ecco, lascio l'appennino un po' ed ecco che il posto non rimane vuoto a lungo...

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  2. c'è sempre da fare, là. e da mangiare.

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  3. Mi hai ricordato un soggiorno a Pelago, dove, con la mia band di allora, affrontammo una 3 giorni di Festival Buskers, campeggio in obliquo, gnomi, case del popolo, preservativi regalati, in macchina noi 4, un quintale di piatti Zildjian, Purple Haze, Song #2. Per i cervelli cariati, dovrebbe andar bene il Mentedent.

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  4. Di questo post ho capito soltanto la parola "salami"..uhm...;)
    Il mio cervello non è cariato, è devitalizzato proprio.
    Baci, Patuzzadorata!

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  5. come vola il tempo portandosi via la cadudicità delle sue cose
    facesti bene a riportarti a casa quel minimo di linfa vitale che ti ricollega al santo loco

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  6. Pelago@ ci arrivi sempre prima. Sei nato pronto ;)
    Gressi@ volevo scriverla in grassetto la parola SALAMI. Bacini ipervitalizzati
    Fracatz@ santissimo loco di antica saggezza. :)

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  7. Questo si che sà d'estate...!!!

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Ricorda: "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre". Poi lèvati dalle palle.