sabato 2 maggio 2015

Intercapedine (tra me e me)

È trascorso un anno da che nonna, 91enne allora, afflitta, come sempre è stata, da immaginari complotti familiari ai suoi danni, ma sempre caparbia nel rompere gli equilibri altrui (e così anche i coglioni), veniva colta da un "leggero infarto", testuali parole da cardiologo ospedaliero. 
Di leggero a 90 anni ci sono solo le ossa, la pelle e il brodino, penso io. E invece.
A vederla, più che un piede mi sembrava avesse nella fossa il mezzo busto compreso. 
Da autonoma deambulante spaccaminchia era ora inerme non più autosufficiente, per quanto ancora spaccaminchia.
Un anno. 365 giorni, memorie brevi perdute, un trasferimento in presidio assistenziale, visite. 
Da allora, nonna è un highlander, senza spada, senza kilt, senza nemmeno lo sguardo vacuo di Cristopher Lambert. Le sono cresciuti capelli più folti di quando è entrata e ha scoperto il ginseng nella macchinetta per le bevande, quindi, presumo, i capelli le torneranno castani.
E credo taglierà la testa, a tutti, prima o poi, se non in un garage illuminato da luci blu al neon, almeno nella sala mensa della casa di riposo; con sommo disappunto dei 4 figli e dell'Inps.

3 commenti:

  1. a volte può sembrare impossibile per chi li ha avuti vicino che anche loro siano mortali.
    Alcuni, i più forti, non accettando le invalidità rifiutano il cibo e accelerano il ritorno alla terra pelle ed ossa, nonostante l'alacre impegno delle loro badanti che affezionate o meno si vedono sfuggire il lavoro.
    Ciao piccola lieto di sentire notizie, hai già fatto la prova costume per l'impellente stagione balneare?

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    1. Indosso da anni il costume da donna invisibile, mi dona.
      :)

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  2. Graditissima sorpresa. Avrai preso un po' dalla invincibile. Prima o poi ritorni.

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Ricorda: "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre". Poi lèvati dalle palle.