giovedì 23 luglio 2015

Mood

La parmigiana di melanzane è quel mio umore migliore. 
Ha racchiusi abbracci di farina e uovo che avvolgono le fette prima di friggerle in padella, fiato di basilico fresco che profuma la salsa di pomodoro preparata al momento, l'amore degli strati sovrapposti che creano il tutto, passato nel forno a formare la crosticina sopra-sopra di una nevicata di formaggio grattugiato.
Fa caldo, è vero, ma passa, passa tutto, una volta che ho preso l'angolino della teglia così bollente, giusto per sentire se va bene di sale; che poi, tanto, se non va bene, ormai è tardi, ma lo faccio per abitudine.
O forse perchè funziona così, se levo via quell'angolo, soddisfatta della mia creazione, copro la teglia e dico: 
"domani. Il giorno dopo è sempre più buona".
Ci son tante cose tristi e aberranti nella realtà, che mi mettono di cattivo umore, ma mai quanto uno di quelli che davanti alla parmigiana del giorno dopo ti dice "Si, ma ne assaggio solo un pezzettino".

4 commenti:

  1. che poi ci son sempre quei semi intelluettualoidi del colesterolo, quelli della caloria, che invece di friggerle le melanzane le passano al forno
    ma tu vuoi mettere?
    alla facciaccia della prova costume

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    Risposte
    1. C'è di peggio, Fracatz. Quelli che le grigliano. L'abominio.

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  2. Io la mangerei tutta in un boccone, altro che pezzettino. Sublime.

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Ricorda: "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre". Poi lèvati dalle palle.