giovedì 8 luglio 2010

Panorama

Non era tanto tempo fa.
Io e questo amico mio (amico vero al momento opportuno, che ti raccoglie da terra col cucchiaio e ti porta a casa e ti regge la  fronte mentre cerchi l'eco della montagna nel water!) parlavamo del nostro sentirci, a quei tempi.
Tipo un "come stai? come ti va?" ma più approfondito.

Io mi sentivo come se nella vita fossi stata abituata a salire e a scendere da una collina, a volte alta e a volte meno, senza un perchè e con la sensazione netta che avrei continuato all'infinito..
In salita, fatica, sbattimento, sete, sconforto, caparbietà.
Arrivavo in cima, mi guardavo un po' attorno, mi godevo il riposo.. poco. Durava un attimo, già ricominciavo con lo scrutare appena sotto, più avanti, poi oltre ancora col desiderio di scendere e andare a vedere che c'era nella collina di fronte.
In discesa, rilassamento, noia, apatia, depressione. E giù mi chiedevo che c'ero scesa a fare.. ma la curiosità era più forte di tutto il resto e di tornare indietro, non se ne parla nemmeno.

Se lo rivedessi ora, quell'amico, gli direi che ci sono.
Ho trovato un posto dove non sento l'ansia di andare; mi è rimasta la curiosità di guardare e scoprire ma qui c'è quello che voglio, che si rinnova, cambia e rinasce ogni volta.
Non so se è in alto o in basso, mi sa che non m'importa. Questo è lo spazio-tempo giusto per me, è aperto, ventoso e garbato, con le curve opportune e la visuale perfetta.
Potrei anche decidere di spostarmi da qui ma so, per certo, che qui tornerò sempre, perchè mi sento a casa.

4 commenti:

  1. davvero fortunata ad aver trovato "casa"...
    è difficile riuscirci...

    io sono ancora alla ricerca...

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  2. marziano@ un negroni, ora. ;)
    itsas@ c'è sempre tempo. Io mi racconto un sacco di storie, sai?
    bagnetto@ indovinato. Guardona!! :))

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Ricorda: "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre". Poi lèvati dalle palle.