sabato 23 ottobre 2010

con le mani di melograno

Questo è un discorso dalla parte dei gatti e delle femmine, no, veramente è un discorso dalla parte del mio gatto e dalla mia.
Va beh, solo dalla parte mia.
Quindi se non vi piace l'idea, chiudete subito.
Fatto? Bene.
La mattina è per me il momento ideale per le coccole, quelle prese a piene mani, quelle dell'amore che sbrodola dalle pareti che se ti mettessi a leccare l'aria saprebbe di marmellata, burro e cacao, di zucchero, brodo di giuggiole, miele e anche un po' di gianduiotto.
Quelle del caffè che serve come ricostituente per ricominciare l'amore, soprattutto se mischiato al rosso dell'uovo.
Quelle  del bagno nella vasca con la musica in sottofondo.
Del mio gatto che ronfa acciambellato tra le gambe, talmente forte da farmele vibrare, quel motorino del mio gatto.
A pensarci, una roba così, prodotta da un uomo, non me la  riesco a immaginare, tantomeno aspettare, tantopiù spiegare.  Il massimo della vibrazione fisica che riesco a concepire, generata da certi uomini , è una scoreggia, sì. Però puzza.
Non è uguale neanche per 'sta cippa.
Ma quando succede che succede (non la scoreggia, per chiarire, che c'è sempre qualcuno di spirito) e che arriva quello che riesce a smuovermi una per una le corde, i nervi, i peli, la pelle, la saliva, gli umori, e mi accorgo che, se anche gli partisse il peto del secolo, non avrei niente da ridire (ma solo motivi per aprire la finestra), allora, è il momento della svolta.
Dei numeri di incontri  perdo traccia, numero di cellulare, nome proprio e qualunque ricordo, a dimostrare quanto la mia memoria sia selettiva, nel bene e nel male, perchè nel migliore dei casi mi rimane, a livello inconscio, qualche sciocco tabù derivato da una pratica che sarebbe oggettivamente divertente se non fosse collegata come un malaugurio a quel preciso incontro.
Che ho detto?  E non lo so
.. stavo in realtà pensando al melograno. A quel profumo, ai 1ooo chicchi che ci metto una vita a sgranare, li mangio e ce n'è sempre uno che mi lascia quel saporaccio in bocca e subito devo mangiarne un altro. Spero sempre che l'ultimo ingollato sia il più dolce e croccante e penso che mi fermerò e non ne mangerò più, per non perdere quel sapore.
Penso, io.
Ma si sa che, se stimolata male, la mia memoria si resetta. Automaticamente.

13 commenti:

  1. Io sono un sostenitore dei felini. E, essendo uomo, delle finestre aperte, per volerla dire così.

    Però non mi piace la marmellata, sì, ecco, anch'io ho difetti.

    Ma comunque, voglio dire, a me questa cosa succede con le mandorle: ne mangi sempre una in più per cercare quella dolce. E poi la mandorla dolce la trovi, ma - siccome mi piace proprio tanto la mandorla - finisce che ne mangio un'altra ed è amara. E il ciclo ricomincia.

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  2. Il mio sarebbe un commento di parte, quindi non lo posso fare.
    Brava!!!

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  3. Non ti riconoscevo più, in questa veste romantica e sorniona.
    Poi la scorreggia vibrante e allora ogni cosa è tornata al suo posto.

    (oh, ma il tuo amico si sposa diosanto. oggi!)

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  4. linda@ diosanto è l'intercalare giusto!

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  5. Ora ho più tempo
    silas@ gira gira, siamo sulla stessa giostra, direi. Che non è male, solo che la vertigine a volte si fa preoccupante.
    gatto@ no, non è di parte e anche se fosse è quella giusta. ;)
    linda@ diosanto che belli!! Gli sposi, si intende.
    Io comunque sono romantica e sorniona, esclusivamente in privato. :)

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  6. Allora, riepilogando: ho capito che hai incontrato un tizio fighissimo che sapeva vibrare come un gatto, di mattina, mentre mangiavi un po' di tutto ed eri in vena di coccole. Poi però, sul più bello, quello ha scoreggiato, tu hai aperto la finestra e... volevo capire se è a questo punto che hai colto il melograno o se ce l'avevi già in casa...

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  7. Non c'è nulla di più zen di mangiare un melograno, un chicco alla volta. Sui gatti sai come la penso (sono super), sulle scoregge mi ritorna in mente uno al Maurizio Costanzo Show di mille anni fa, che diceva fossero afrodisiache o una cose del genere ... o forse degenere. Poveretto quello che si è sposato. Perchè?

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  8. La gatta a cui appartengo spara certe scorreggie che come d'incanto riescono a rendere decisamente terreno e assolutamente non metafisico tutto l'amore che provo per lei.

    il melograno mi sta sulle biglie, è uno sbattimento da mangiare.

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  9. La scoreggia discriminatrice dell'amore.
    Il melograno non è frutta, è filosofia.

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  10. Più scorregge e meno melograno per tutti (ma solo io ogni tanto trovo gli insetti appostati nel cucuzzolo del melograno pronti a farti pigliare un colpo?)

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  11. Com'è che la mia (nostra) massima gioia è una scorreggia mentre tu (voi) leccate gianduiotti eterei?

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  12. ragno@ siamo mondi diversi che si incontrano meglio in camera da letto che in bagno, suppongo..
    io l'avevo detto che era dalla mia parte!!
    andreaspa@ non prendertela, ma sì, secondo me ti cercano. SONO OVUNQUE.

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