mercoledì 29 dicembre 2010

ap-posta-menti

Non mi parte più skype.
Dice che non si connette e non ne vuole sapere, aggiunge.
Forse è grave.
Forse è solo un momento. Oggi.
No, perchè invece due giorni fa mi si è anche smagnetizzato il bancopostamat (per la seconda volta in un anno, fortuna che mancano pochi giorni sennò entravo nel guinness).
E sai che fa, quando si smagnetizza il suddetto? che devi andare alla filiale di posta dove hai aperto il conto, e solo lì, bada bene, e compilare più e più moduli, in triplice copia, per farti dare numero 1 blocchetto di assegni, perchè non puoi prelevare allo sportello come nelle banche normali. No. Devi farti un assegno, intestato a te stesso medesimo, e ritirare il contante. Perchè senza il bancomat non sei niente e nessuno, e quello nuovo arriva dopo 20 giorni, e quando arriva, devi tornare in filiale per attivarlo, altrimenti non serve a una cippa.
Alle poste siete strani. Si capisce già dalla temperatura interna. Io, fuori, faccio lo slalom tra i pinguini e voi dentro siete tutti in maniche di camicia (gli uomini) e in decolletè (le donne).
Ce l'avete nel sangue il risparmio energetico, voi.
Mi ricordo com'era andata la volta precedente.
Ci credo che si formava la coda. No, non è per le lentezze burocratiche di utilità pari agli aggiornamenti di WindowSvista, neanche perchè eravate lenti e fancazzisti e parlavate amabilmente di vostri personali aneddoti, guardando di malocchio l'utenza come dire "che fai, origli, maledetto?", mentre la vecchia lì di fronte stava per avere un ictus nell'attesa di versare la pensione e con quella pagare le bollette.. c'èra la coda perchè Qui c'è il clima ideale, in ogni stagione. 
Savana d'inverno e Groenlandia in estate.
Alla fine tutte queste cose io già le sapevo e quindi non mi sono scomposta più di tanto.
Ho incassato l'abbandono della carta, recuperato il libretto di assegni, slacciato la sciarpa per non sudare come un caprone, predisposto il kit di assistenza per gli anziani in coda e mi sono diretta alla filiale, quella giusta.
Che era chiusa. Per rinnovo locali.
Mi regalate un lanciafiamme?

13 commenti:

  1. Lux, non mi fraintendere quando mi "affianco" ad un tuo racconto, ma credo che ci sia un fascio di sfiga che percorre la penisola, atto a colpirci. Ed è anche monotono, visto che usa i medesimi stratagemmi.
    I fatti: Mi si è smagnetizzato il postamat (vedi sopra, con minerrime differenze), ma il chip funziona sempre.
    Ergo, puoi ancora pagare i crackers di riso e le daygum, ma non puoi ritirare.
    La direttrice chiatta mi fa: "lei si sbaglia, non può neanche pagare." (in chiattese)
    E io: allora in questo ultimo mese devo ringraziare lo spirito santo rimagnetizzatore, che appare solo quando pago e sparisce (a giocare alla slot) quando voglio ritirare i miei classici € 110,00 - dieci per le folies.
    I concorsi per le Poste li fanno sul Brucomela.
    Disistima a pacchi anche da parte mia. Oremus.

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  2. il mio chip è proprio morto Ettore. Mi sono dovuta fare un vaglia (intestato sempre alla solita me medesima) da ritirare immantinente. Bancoposta sit-com, me pare.

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  3. Parole usate dal "mio" direttore. Chiattese anche lui, si intende.

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  4. Il mio pacco non è mai arrivato. Ho perso coraggio, 15 pagine di lettere e 50 centesimi. La prossima volta mi affiderò alla notte.

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  5. Una volta il postamat l'ho avuto anch'io. Mi ero risolto ad aprirmi un conto in posta perché non c'era altro modo di incassare lo stipendio. Se uno hai il conto alla posta hai anche dei privilegi, come li chiamano loro. Uno di essi è che puoi fare la fila in alcune casse dedicate e risparmiare tempo. A me questo privilegio mi ha sempre un po' fatto schifo. E poi sono uno che se la prende comoda e cui non fa paura fare pazientemente la fila. In tal caso leggo un libro od osservo le facce delle persone. Beh, una volta mi trovavo in posta per pagare delle bollette efeci come di consueto la fila generalista. Una volta giunto di fronte all'impiegata, nel momento in cui si accorse che ero titolare di un conto, fui aggredito verbalmente: "Ma come, lei ha un conto da noi e può godere del privilegio di non fare la fila e lei che fa? non ne approfitta?" "Ma sa, risposi io, mi sembrava sgarbato nei confronti dei vecchietti…" mormorai. "Lei deve pretendere questo privilegio!" mi rispose la tipa. "Ma sa, non mi corre dietro nessuno e poi non amo i privilegi…". Dopo quest'ultima affermazione l'impiegata si alzò in piedi e con tutto l'odio e il livore che un travet delle poste può incamerare in vent'anni di lavoro, mi sibilò le seguenti parole: "Io ho capito chi è lei, come si chiamano quelli come lei: democratici!". Indietreggiai di qualche passo, poi feci un balzo di lato perché nel frattempo i vecchietti in fila, che non avevano capito nulla dello scambio di battute, avevano iniziato a insultarmi alzando i bastoni: "Si vergogni, vada a lavorare, voi giovani siete pieni di pretese, non abbiamo tempo da perdere con i prepotenti, maleducato". Ricordo che uscii dalle poste sconsolato e dopo quella volta non ci ho più rimesso più piede (o quasi).

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  6. totò@ conciso, come sempre. ;) e sposti il punto altrove. Ma ti conosco. :D

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  7. patè@ ti servirebbe una fetta di culo di quelle di cui parlavi nel tuo post precedente :D

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  8. AHAHHAHAHAHAHAHAHAHAAHH!!..scusss...:d...non si ride sulle altrui disgrassie...ma te...mi fai schiantà comele descrivi...:D

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  9. A questo serve non avere soldi propri!

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  10. Secondo me certe cose ti accadono perchè tu possa raccontarcele!
    Giuro, non è una sviolinata e te lo dimostro..
    Magari tutto il racconto avremmo potuto scriverlo abbastanza bene un po' tutti, ma il finale..
    quel
    " Mi regalate un lanciafiamme"...
    fa sì che io ringrazi PosteItaliane per il disagio che ti ha procurato! Hahahahaha!

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  11. grace@ tu mi hai reso in triplice copia. Vuoi che non ricambi? :*

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  12. Bellissimo. Le poste le odiavo già all'età di 7 anni. Mio padre mi ha educato a dovere.

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Ricorda: "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre". Poi lèvati dalle palle.