Ho annusato l'aria mentre parlava e sentito distintamente l'odore di zucchero vanigliato di parole di polvere, sottili e delicate, che si perderanno sciogliendosi nel fiato.
Con la pelle, l'ho ascoltato e graffiava come la sabbia. Uno scrub in audio.
Usato gli occhi per toccarlo indugiando sui nei e le imperfezioni, visto la musica muovergli braccia e gambe, nel silenzio più assoluto.
E poi l'ho assaggiato, facendo scorrere le dita, i polpastrelli si ritraevano dal sudore aspro, sciegliendo ossa e cartilagini da esplorare.
Ora, io non ho voglia di rimettere tutto in ordine.
ti manca una pagliuzza in bocca e poi puoi anche cucinargli il coniglio che hai ammazzato proprio per lui ieri mattina in questo caldissimo deserto!
RispondiElimina"annusare l'aria mentre l'altro parla" mi entra dritto nelle budella.
RispondiEliminabellissimo.
love, mod
mod@ è bello ascoltarti passare, di quando in quando. :)
RispondiEliminaBella questa commistione di sensi e sensazioni. Mi ricorda i miei quindici anni e il "voglio odorare il sapore celeste del ferro" dei CCCP.
RispondiEliminaMa molto più poetico.
web@ "voglio vedere il profumo sanguigno del fuoco"
RispondiEliminaah, sì.. bei tempi, quelli. :)
No, lasciamo tutto in disordine e rifacciamolo.
RispondiEliminaNon serve rimettere tutto in ordine. A ben vedere non era tutto in ordine nemmeno prima.
RispondiEliminaL'ordine. Ho rinunciato da tempo.
RispondiEliminaTienti un angolino sgombro, ma solo uno...Il resto caos, che nel caos si scrivono cose che...Wow
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