sabato 4 dicembre 2010

con-sensi

Ho annusato l'aria mentre parlava e sentito distintamente l'odore di zucchero vanigliato di parole di polvere, sottili e delicate, che si perderanno sciogliendosi nel fiato.
Con la pelle, l'ho ascoltato e graffiava come la sabbia. Uno scrub in audio.
Usato gli occhi per toccarlo indugiando sui nei e le imperfezioni, visto la musica muovergli braccia e gambe, nel silenzio più assoluto.
E poi l'ho assaggiato, facendo scorrere le dita, i polpastrelli si ritraevano dal sudore aspro, sciegliendo ossa e cartilagini da esplorare.  

Ora, io non ho voglia di rimettere tutto in ordine.

9 commenti:

  1. ti manca una pagliuzza in bocca e poi puoi anche cucinargli il coniglio che hai ammazzato proprio per lui ieri mattina in questo caldissimo deserto!

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  2. "annusare l'aria mentre l'altro parla" mi entra dritto nelle budella.
    bellissimo.

    love, mod

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  3. mod@ è bello ascoltarti passare, di quando in quando. :)

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  4. Bella questa commistione di sensi e sensazioni. Mi ricorda i miei quindici anni e il "voglio odorare il sapore celeste del ferro" dei CCCP.
    Ma molto più poetico.

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  5. web@ "voglio vedere il profumo sanguigno del fuoco"
    ah, sì.. bei tempi, quelli. :)

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  6. No, lasciamo tutto in disordine e rifacciamolo.

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  7. Non serve rimettere tutto in ordine. A ben vedere non era tutto in ordine nemmeno prima.

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  8. Tienti un angolino sgombro, ma solo uno...Il resto caos, che nel caos si scrivono cose che...Wow

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Ricorda: "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre". Poi lèvati dalle palle.