Continua, continua pure!
Raccogli i cocci di vetro a mani nude
stringendoli fino a farti sanguinare i palmi.
Lascia pure il resto a terra e camminaci scalzo,
sopra quella tagliente polvere sottile.
Vai.. passeggia lungo i sentieri di montagna,
sotto alberi zeppi di nidi di processionarie.
E in mare tuffati pure in mezzo a un branco di meduse!
Poi,
però,
non venirti a lamentare..
però,
non venirti a lamentare..
Siamo troppo bravi a ferire noi stessi *con precisione chirurgica* per pensare di riuscire davvero a smettere
RispondiEliminaIo solitamente elevo ogni mia frustrazione all'ennesima impotenza.
RispondiEliminaquella di soffrire è una predisposizione...e anche un'arte, forse
RispondiEliminaSono tutti alibi costruiti per incastrare il destino.
RispondiEliminaComunque io in genere mi sgancio il casco della tuta e respiro CO2 a pieni polmoni. Ma non mi lamento, eh...
se ami qualcuno lascialo libero...
RispondiElimina...ma non lamentarti se torna con qualche malattia
quando si procede nella stessa direzione non c'è mai una meta,è la meta stessa che ci rende soli,poichè l'arrivo è un punto
RispondiEliminain-vi:)
non vi siete lamentati. Bravi, bravi..
RispondiEliminase c'è una cosa che non pratico è l'autolesionismo...
RispondiEliminaquestione di educazione sentimentale...
Bravo Ric. Lamentarsi è una pessima abitudine.
RispondiEliminaa proposito io e l'architetto domani sera gozzovigliamo al Caffè Rossini ;-)
RispondiEliminavedremo di organizzare le Groupies.. ehhhehhe.. ;)
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